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L’euro crolla contro il dollaro dopo la pubblicazione dei dati nonfarm payroll

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Marco Calindri

I dati macro in arrivo dagli Stati Uniti hanno messo KO l’euro che nell’ultima seduta della settimana ha perso oltre lo 0,8%. Quale potrebbe essere lo scenario più probabile per le prossime settimane?

I dati macro pubblicati nel corso della settimana e che hanno impattato sull’andamento del cambio

Il cambio EUR/USD è sceso da 1,0900 a circa 1,0820 durante la sessione di venerdì a New York, in seguito alla pubblicazione del rapporto sui Nonfarm Payrolls (NFP) degli Stati Uniti per maggio. Il rapporto ha mostrato che la domanda di lavoro e la crescita salariale erano superiori alle aspettative, con 272.000 nuovi posti di lavoro creati rispetto alle previsioni di 185.000 e ai 165.000 del mese precedente. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è salito al 4,0% dal 3,9%.

Il numero di nuovi posti di lavoro superiori alle aspettative ha ridotto i dubbi sulla domanda di lavoro, nonostante recenti indicatori suggerissero un allentamento del mercato del lavoro. Inoltre, i guadagni orari medi, una misura dell’inflazione salariale, sono cresciuti del 4,1% su base annua, oltre le aspettative del 3,9%. Su base mensile, la crescita è stata dello 0,4%, superiore alle previsioni dello 0,3%.

Questo rapporto ha ridotto le aspettative del mercato riguardo a un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre, con la probabilità di un taglio che è scesa al 54,4% dal 68% secondo il CME FedWatch Tool.

Sul fronte europeo, l’euro si è indebolito dopo che la Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto, segnando il primo taglio dal 2019. Tuttavia, la BCE non si è impegnata in una strada predefinita per i tassi di interesse, con il Presidente Christine Lagarde che ha sottolineato che la lotta contro l’inflazione è ancora in corso e che le pressioni sui prezzi rimarranno probabilmente ai livelli attuali per tutto l’anno. Le proiezioni dell’inflazione della BCE indicano un’inflazione core annuale del 2,8% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e del 2,0% nel 2026, leggermente superiori alle previsioni precedenti.

Le indicazioni dell’analisi grafica

Continua la fase di incertezza sul cambio euro dollaro. Con una chiusura settimanale superiore a 1,0865 potrebbe essersi concretizzata un’inversione rialzista che potrebbe svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata. I ribassisti, invece, potrebbero trovare forza da una chiusura settimanale inferiore a 1,0628. In questo calo la discesa potrebbe svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea continua.

Tutti gli indicatori sono impostati al rialzo sul cambio euro dollaro
Tutti gli indicatori sono impostati al rialzo sul cambio euro dollaro

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