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La nuova obbligazione in dollari di questa banca paga il 10% il primo anno poi i tassi sono fissi e decrescenti

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Stefano Vozza

Si susseguono le emissioni corporate in questo primo scorcio di nuovo anno. Aziende di varia estrazione settoriale stanno infatti mettendo in circolo prestiti obbligazionari nelle varie valute, scadenze disparate e strutture dei rendimenti più differenti. 

In questa sede, in particolare, analizzeremo uno dei neo bond di Goldman Sachs. Anticipiamo solo che la nuova obbligazione in dollari di questa banca paga il 10% il primo anno poi i tassi sono fissi e decrescenti.

Investire in corporate bond in valuta estera: pro e contro

Capita spesso di imbattersi in prodotti del reddito fisso ma denominati in una valuta estera differente dall’euro. In genere le monete più battute sono il $ USA, la £ inglese, gli yen giapponesi, ma non mancano emissioni in valute locali particolari.

A grandi linee si tratta di bond dal funzionamento similare a quello dei bond in euro. In questi casi, tuttavia, c’è un elemento particolare in più da considerare ed è il rischio di cambio. Si tratta di una valutazione che può essere neutra o fare tanta differenza, sia in positivo che in negativo, sul rendimento complessivo. Che vuol dire? Spieghiamolo in termini alquanto semplici.

Al tempo dell’acquisto del prodotto in valuta, si cedono euro per comprare moneta estera e contestualmente investirla nel prodotto di turno. Quest’ultimo produrrà interessi sul capitale nominale sottoscritto e lo pagherà alle date prestabilite. A scadenza, o prima del termine in caso di liquidazione anticipata, si riconvertirà la moneta estera in euro.

La questione è: com’è andato il cross in tutto il periodo dell’investimento? Se la valuta estera si è apprezzata, tombola! Alle cedole si sommerà l’extra guadagno in cambio. Se è rimasto invariato, il suo trend è neutro sull’esito finale, mentre son dolori se si è deprezzata. In questo caso, infatti, bisognerà sfruttare il flusso cedolare per coprire (in tutto o in parte a seconda dei casi) la perdita valutaria.

La nuova obbligazione in dollari di questa banca paga il 10% il primo anno poi i tassi sono fissi e decrescenti

Veniamo adesso all’obbligazione in $ USA di Goldman Sachs. Il codice ISIN è XS2521888789 e si tratta di un titolo a tasso fisso decrescente (Step-Down) callable in $. La durata complessiva è fissata in 10 anni (data scadenza: 22/01/2034), salvo rimborso anticipato del titolo. Quest’ultimo potrà avvenire dal 1° al 9° anno di vita del prodotto, a discrezione (ma con preavviso) dell’emittente, e sempre al 100% del valore nominale.

Il titolo scambia liberamento sul segmento EuroMOT di Borsa Italiana, e al momento dell’articolo prezza 99,50. Il taglio minimo di sottoscrizione è pari a 1.000 $. La cedola ha periodicità annua e arriva a ogni 22 di gennaio al netto della ritenuta fiscale, che è pari al 26,00%. La struttura dei rendimenti è la seguente:

  • 1° anno: 10,00% (lordo);
  • 2° anno: 6,00%;
  • 3° anno: 5,50%;
  • 4° anno: 5,00%;
  • 5° anno: 4,50%;
  • 6° anno: 4,00%;
  • 7° anno: 3,50%;
  • 8° anno: 3,00%;
  • 9° anno: 2,50%;
  • 10° anno: 2,00%.

Immaginiamo di acquistarlo a 100 e di vedercelo rimborsato a questo valore nel 2034, cioè ipotizziamo che il prestito non venga rimborsato anzitempo. In tal caso il tasso anno medio lordo ponderato dell’obbligazione sarebbe del 4,60%.

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