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Cosa puoi fare di fronte a bollette del gas troppo care, ecco le soluzioni anti-disperazione

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Giacomo Mazzarella

“Una bolletta troppo cara per il gas ed ho pensato di farla finita”: così titolavano alcuni articoli di diversi media facendo riferimento a ciò che è accaduto ad una signora nel padovano, alla vista di una bolletta da 2.500€ per il consumo di gas.

Da Nord a Sud in Italia sono tante le segnalazioni di cittadini che si sono trovati di fronte a delle bollette di importo rilevante. Prima di lasciarsi andare allo sconforto e alla disperazione, meglio verificare il da farsi. Ecco cosa puoi fare di fronte a bollette del gas (ma anche della luce), che hanno importi troppo elevati.

Bollette troppo care? Ecco tutti i perché

Prima di tutto meglio capire da dove arrivano queste bollette salatissime. Innanzitutto, siamo nel periodo freddo dell’anno e le temperature spingono a consumare di più rispetto all’estate. Inoltre, dopo mesi di prezzi calmierati per decisioni dello Stato, vista la grave crisi, adesso c’è una specie di via libera alla libertà di tariffa da parte delle compagnie. Infine, le pratiche commerciali delle aziende fornitrici dei servizi, tutte lecite naturalmente, mettono in risalto una prassi particolare. Oggi le tariffe del gas al metro cubo vanno da 0,30 a 0,50 centesimi. Sono le tariffe che offrono le compagnie ai clienti nel momento in cui cercano di conquistare lo stesso cliente. Spingendolo a cambiare fornitore. Tariffe che durano 12 mesi e che possono essere cambiate dal fornitore in maniera unilaterale. Basta avvisare almeno 90 giorni prima della scadenza, il cliente. Un avviso che può essere inviato anche semplicemente via e-mail. Ed è questo che molte compagnie contattate da delle associazioni dei consumatori, hanno dichiarato di aver fatto. Perché alla scadenza della tariffa privilegiata, le compagnie passano ad applicare quelle più alte. E si parla anche di 2,60 euro a metro cubo di gas.

Cosa puoi fare di fronte a bollette del gas troppo care, ecco le soluzioni anti-disperazione

Come dicevamo, chi tutela i consumatori ha già avviato alcune azioni, chiedendo alle compagnie di porre un freno agli aumenti tariffari, fissando magari a 90 centesimi al metro cubo il costo massimo da applicare. Alcune compagnie hanno già provveduto a dichiararsi disponibili ad offrire piani rateali vantaggiosi per gli utenti. Ma questo serve solo per evitare il distacco della fornitura concedendo al cliente di pagare spalmando il dovuto. Ma se la tariffa resta quella esorbitante, è facile che anche le bollette successive saranno salate. Rivolgersi alle associazioni dei consumatori quindi può aiutare, anche per verificare la possibilità di un ricorso o di una azione collettiva. Perché per il ricorso singolo del contribuente, usando i moduli di reclamo previsti, probabilmente c’è poco da fare. Essendo prevista la modifica unilaterale della tariffa nel contratto, le compagnie operano nel giusto. E difficilmente si può dimostrare di non essere stati avvisati per tempo, tra problemi di posta elettronica e problemi di posta ordinaria.

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