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Ci aspetta una estate di rincari, anche le tasse di soggiorno saliranno fino a 10 euro a notte a persona

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Lorenzo Masini

La tassa di soggiorno peserà ancora di più nelle tasche dei turisti che andranno a visitare le città italiane. Ci aspettano rincari che in alcuni casi porteranno il balzello fino a 10 euro a notte a persona.

Il turismo è il motore pulsante dell’economia italiana, ma le recenti modifiche alla tassa di soggiorno potrebbero cambiare le dinamiche di viaggio nel Bel Paese. Con l’intento di finanziare la manutenzione dei beni culturali e ambientali, le amministrazioni locali hanno deciso di rivedere al rialzo questa imposta. Aumenti che porteranno la tassa in alcuni casi fino a 10 euro a notte e che potrebbero avere ripercussioni sul turismo meno abbiente.

Ci aspetta una estate di rincari, anche a causa delle tasse di soggiorno

L’anno 2024 segna una svolta per la tassa di soggiorno in Italia. Alcune città come Roma, Firenze e Venezia, Napoli e Milano, ma anche città minori come Brescia e Padova hanno annunciato incrementi della tassa di soggiorno. A Roma, ad esempio, chi alloggia in una struttura a 5 stelle pagherà fino a 10 euro a notte, con un ulteriore aumento previsto nel 2025 in occasione del Giubileo.

Firenze segue con 8 euro a notte, mentre Venezia introdurrà un contributo fisso di 5 euro per i visitatori giornalieri a partire dal 25 aprile. Milano ha visto un lieve aumento di 0,5 euro per gli alberghi a 3 e 4 stelle. La tassa di 4,50 euro salirà a 5 euro per quelli di lusso. Queste modifiche rispecchiano la necessità di sostenere i costi crescenti per la manutenzione delle infrastrutture turistiche e culturali, nonché di coprire i buchi nei bilanci locali.

Quali ripercussioni sul turismo?

L’incremento della tassa di soggiorno solleva preoccupazioni nel settore turistico. Se da un lato i fondi raccolti serviranno a migliorare l’esperienza dei visitatori, dall’altro si teme un impatto negativo sulla competitività delle destinazioni italiane. Le famiglie in villeggiatura, ad esempio, potrebbero trovarsi a fronteggiare un aggravio non indifferente, con un aumento stimato di 140 euro per una settimana di soggiorno.

Inoltre, il rialzo potrebbe scoraggiare i viaggiatori meno abbienti, riducendo così la varietà turistica e influenzando negativamente l’economia locale. È quindi fondamentale trovare un equilibrio che permetta di preservare l’attrattiva delle città italiane senza gravare eccessivamente sui turisti.

L’aumento della tassa di soggiorno è una realtà con cui viaggiatori e operatori turistici dovranno presto confrontarsi. Mentre le città si preparano ad accogliere i cambiamenti, resta da vedere come questo influenzerà il panorama turistico italiano nel suo complesso.

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