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Gli antichi Romani avevano già capito tutto: ecco cosa mangiavano a colazione, ti verrà l’acquolina in bocca

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Elena De Felice

Non ci crederai mai: la colazione degli antichi romani dimostra quanto siano più vicini a noi di quello che pensiamo.

Nell’antica Roma, l’alba di ogni nuovo giorno iniziava con un rituale culinario che avvolgeva la domus in un’atmosfera di semplicità e convivialità. Tutto, infatti, partiva con lo “jentaculum”, termine con cui gli antichi romani indicavano la colazione. Questo era più di un semplice pasto: era un momento di incontro, di condivisione delle prime ore del giorno in famiglia. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, questo pasto privilegiava i sapori dolci, ma non per questo disdegnava gli ingredienti salati. Per questa ragione, la mattina degli antichi romani era solitamente segnata dal sapore dolce del miele sul pane, ma anche dall’aroma pungente del formaggio fresco, e non solo. Ecco cos’altro mangiavano i nostri antenati.

Gli antichi Romani avevano già capito tutto: scopri con quali leccornie iniziavano la giornata

La città di Roma esercita su molti di noi un fascino unico e senza tempo. Non è solo la capitale d’Italia, ma è un vero e proprio scrigno di tesori a cielo aperto, che racchiude reperti incredibili della storia del nostro Paese. Lì si possono visitare straordinari musei, anfiteatri, rovine e tanto altro ancora. La parte più attraente, però, è quella esercitata dalla storia degli antichi romani. Molti di noi non conoscono i lati più “normali” di vita dei nostri antenati, ad esempio pochi sanno come questi lavavano il bucato, o cosa mangiavano a colazione. Dedichiamoci, quindi, alla descrizione dello jentaculum, la colazione dell’antica Roma.

Quello che oggi potrebbe sembrarci un pasto frugale, per gli antichi romani era invece carico di significato. Il pane, spesso condito con miele o accompagnato da frutta fresca come l’uva, costituiva la base di questo primo appuntamento culinario della giornata. In alcune case, a questi semplici piaceri si aggiungevano le olive e il latte o, per chi poteva permetterselo, addirittura le uova. Ma non era tanto la varietà a definire lo jentaculum, quanto piuttosto la qualità degli ingredienti, frutto del lavoro degli agricoltori romani, che con dedizione coltivavano la terra, donando al popolo di Roma i frutti più genuini e saporiti. Gli antichi romani avevano già capito tutto sul come godersi la vita e viverla appieno, gustandone lentamente i sapori e i momenti.

Un momento di condivisione oltre il cibo

È importante sapere che lo jentaculum trascendeva la mera alimentazione. Era un’occasione per rafforzare i legami familiari, per scambiare le prime parole del giorno in un’atmosfera rilassata, lontano dagli impegni e dalle responsabilità che avrebbero caratterizzato le ore successive. In questa semplice colazione si rifletteva il modo di vivere degli antichi romani: un equilibrio tra dovere e piacere, tra il lavoro nei campi o nelle magistrature e il tempo dedicato alla famiglia e agli affetti. In queste pratiche quotidiane, si nasconde il segreto di un impero che ha saputo unire sotto un unico stendardo popoli e culture diverse.

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