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3 canzoni di Loredana Bertè contro 3 canzoni di Mia Martini: sorelle a confronto tra talento, eccessi e il Festival di Sanremo in comune

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Simone Scalas

Sono le sorelle più famose della musica italiana, hanno avuto sorti diverse ma due cose in comune: l’amore del pubblico e il Festival di Sanremo. Vite eccessive per talenti mostruosi difficili da controllare.

Ha avuto un grande successo a Sanremo 2024 Loredana Bertè con il brano Pazza. Ora si parla nuovamente di lei, sui media, sui social, sulla rete. E quando il suo nome torna in auge, si porta dietro anche quello della sorella scomparsa 29 anni fa. Mia Martini è una delle voci più incredibili che la musica abbia prodotto in Italia. Forse la più invidiata dopo quella di Mina. Raschiata potente, struggente, le interpretazioni di Mia Martini erano sempre perfette e coinvolgenti.

La sua vita è stata difficile, un rapporto con il padre non del tutto pacifico, per così dire, i rapporti con gli uomini della sua vita, quasi sempre deludenti. Per questo le canzoni avevano testi duri e negativi e la nomea non era delle migliori. Stupide argomentazioni legate alla sfortuna che portavano la tv e le manifestazioni più importanti a snobbarla troppo spesso. Lo stesso destino toccato a Marco Masini qualche anno più tardi. Tempo perso dietro alle sciocchezze da parte dello show business italiano troppo superficiale e bacchettone.

Mia Martini ha partecipato a 5 festival di Sanremo, Loredana Bertè a 11. Le loro canzoni migliori sono state presentate alla kermesse che più di tutti è in grado di valorizzare la musica popolare italiana. Se vogliamo creare un parallelismo tra queste due artiste possiamo pescare tra i successi sanremesi per quanto riguarda Mia Martini. Ma forse per la Bertè il discorso è diverso.

Successi incredibili

3 canzoni di Loredana Bertè contro 3 canzoni di Mia Martini che ci hanno fatto sognare. Facile da dire. I successi sono stati davvero tanti. Almeno tu nell’universo è il brano di Mia Martini più conosciuto. Presentato a Sanremo nel 1989, dopo il lungo ritiro dalle scene avvenuto nel 1983, per motivi personali. La canzone scritta da Bruno Lauzi arrivò nona, ma la Martini vinse il Premio della Critica. L’anno dopo Mia Martini si presenta con La nevicata del ’56, canzone scritta da Franco Califano. Il brano raggiunge il sesto posto e vale alla cantante un altro Premio della Critica. Il Premio della Critica Mia Martini lo aveva vinto anche nel 1982 con il brano E non finisce mica il cielo, scritto da Ivano Fossati. La relazione sentimentale tra i due portò Mia Martini in una spirale negativa da cui non si è più ripresa. Mia non ritirò il premio, ritirato in seguito dalla sorella Loredana durante l’edizione del 2008.

Sei Bellissima è una delle canzoni più amate dal pubblico di Loredana Bertè. Scritta da Claudio Daiano, è del 1975. Si è sempre detto in giro che l’ispirazione del testo fosse dovuto a una presunta storia tra la cantante e Adriano Panatta. La Bertè era una appassionata di tennis, famosa la sua storia d’amore con Borg che visse anni intensi e travagliati con la cantante italiana. E la luna bussò è del 1979, grande successo di pubblico e critica, è la sesta canzone italiana a essere rimasta per più tempo prima in classifica. In Italia ha venduto ben 400.000 copie, in un periodo in cui vendere le copie era molto difficile. La canzone è stata composta da Mario Lavezzi ed è stata tradotta in spagnolo, versione che ha ottenuto un successo a livello mondiale. Non sono una signora è il brano più rappresentativo di Loredana Bertè. La sua copertina. Pubblicata nel 1982, la canzone è stata scritta da Ivano Fossati e ha il controcanto di Mia Martini. Ha venduto mezzo milione di copie ed è il singolo di maggior successo della cantante.

3 canzoni di Loredana Bertè contro 3 canzoni di Mia Martini intorno ai loro eccessi

La vita di Loredana Bertè è stata caratterizzata da tanti eccessi. Per raccontarli, la stampa di solito ricorda il periodo vissuto con Bjorn Borg. Lei ha stracciato contratti milionari per seguirlo in Svezia e vivere la storia d’amore ideale. Ma lui armeggiava in casa con le pistole e la cantante lo salvò dal suicidio diverse volte, per poi tentarlo lei stessa qualche anno più tardi quando la storia era finita. Lui fu costretto a vendere tutti i trofei a causa della bancarotta. Un suo tifoso che li aveva comprati in blocco, glieli ridiede indietro come gesto di affetto.

La vita di Mia Martini è stata un eccesso ma senza che lei potesse controllarla. La storia con Ivano Fossati, durata vent’anni, le ha portato via tanto. Ha creato intorno a lei un vociare cattivo e offensivo. Una sorta di bullismo a 360 gradi che l’ha portata poi a mettere fine alla sua vita. Numerosi impegni lavorativi cancellati e tanta crudeltà, soprattutto dopo la morte di due membri della sua band. Quest’artista così sensibile avrebbe meritato più rispetto, ma si sa, in certi ambienti i valori sono relativi. Dimenticare è la cosa più facile che si possa fare.

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