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I soldi liberi sul conto corrente non sono mai gratis: ecco le 3 uscite visibili e invisibili che minacciano il saldo ogni giorno!

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Stefano Vozza

Avere disponibilità liquide sul conto è all’ordine del giorno, né potrebbe essere diversamente. Il c/c nasce per essere uno strumento di pagamento (e non di investimento!), per cui se mancano le provviste come si fa a pagare i terzi?  È semplicemente impossibile.

Tuttavia, se è vero che disporre o prelevare liquidi all’occorrenza o a piacimento è un grande vantaggio, ci sono dei contro da ponderare. Infatti, i soldi liberi sul conto corrente non sono mai gratis: ecco le 3 uscite visibili e invisibili che minacciano il saldo ogni giorno!

Le spese di tenuta conto

Il primo fronte di possibili spese riguarda quelle di gestione conto, dove molto dipende da due fattori. Primo, la tipologia di prodotto sottoscritto e l’intermediario prescelto. Di norma i prodotti più economici o gratuiti sono i c/c online, in cui il correntista opera quasi esclusivamente in remoto (magari affiancato dal servizio call center). Secondo, le politiche commerciali seguite dalla banca di turno. I prodotti più cari sono in genere quelli di matrice bancaria tradizionale, cioè, aperti allo sportello fisico. Quelli postali si collocano invece in una via intermedia tra i due estremi di cui sopra.

Capitolo fisco: imposta di bollo e ritenuta fiscale

Poi ci sono le uscite di natura fiscale, vale a dire l’imposta di bollo e la ritenuta fiscale sugli eventuali interessi attivi. Tuttavia, come nel caso precedente non è detto che queste uscite ci sono sempre, tutto dipende da caso a caso.
L’imposta di bollo per le persone fisiche ammonta a 34,20 € annui e scatta quando il saldo medio annuale è sopra i 5mila € (e proporzionale al tempo). La Legge tuttavia prevede alcuni casi precisi di esenzione dall’imposta che abbiamo già illustrato.
Il suo importo sale invece a 100 € per le persone giuridiche ed è indipendente dal saldo medio annuale detenuto sul conto.
Quanto alla ritenuta fiscale sugli interessi attivi maturati, vi sono due cose da dire. Primo, essa è pari al 26% degli interessi creditori vantati. Secondo, la si paga solo se il c/c posseduto riconosce appunto un tasso attivo sulla liquidità ivi giacente.

I soldi liberi sul conto corrente non sono mai gratis: ecco le 3 uscite visibili e invisibili che minacciano il saldo ogni giorno!

Poi ci sono le uscite invisibili, e oggi sono quelle che fanno più male di tutte. Il riferimento è all’inflazione, che si mangia molto del potere d’acquisto disponibile. Anzi, più è alta l’inflazione di periodo e maggiore è il tempo di giacenza infruttifera, più salata sarà la perdita (reale, non nominale) subita dal correntista. Anche al riguardo abbiamo già fatto un calcolo e visto quanto valgono 10mila € cash su c/c o libretto nel giro di 4 anni (2020-2023).
Infine, occhio all’ultimo costo, quello meno considerato, il costo-opportunità. In parole semplici, è il costo legato al mancato sfruttamento dalla prima alternativa (alla liquidità sul conto) disponibile. Con i rendimenti sul reddito fisso in risalita è davvero un peccato rifugiarsi più del dovuto nella liquidità.

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