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Ecco cosa fare a 65 anni per aspettare la pensione di vecchiaia

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Giacomo Mazzarella

Un contribuente arrivato a 65 anni di età che perde il lavoro o che ha difficoltà economiche, può scegliere diverse vie per aspettare i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia. Infatti, a 65 anni un contribuente si trova a 2 anni di distanza dall’età giusta per andare in pensione. Sempre che abbia maturato i 20 anni di contribuzione minima previsti.

Ma cosa c’è da prendere in questi due anni di distanza dalla pensione di vecchiaia? Ecco cosa fare a 65 anni per aspettare la pensione.

Due anni di attesa per la pensione, ecco come trascorrerli

Chi perde il lavoro anche a 65 anni, può, se viene da una continuità occupazionale di 4 anni, prendere 2 anni di disoccupazione. Nulla vieta al sessantacinquenne di chiedere la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego) all’INPS. Godendo così di due anni di indennità in misura pari al 75% della media delle retribuzioni percepite negli ultimi 4 anni. In questo modo può godere di un ammortizzatore sociale per tutti i 24 mesi che gli mancano a compiere i 67 anni di età ed andare finalmente in pensione. C’è da dire anche che i due anni trascorsi in NASPI valgono pure come contribuzione figurativa. Significa che anche se un contribuente a 65 anni ha 18 anni di contributi versati, grazie alla NASPI può arrivare ai fatidici 20 anni di contributi.

Ecco cosa fare a 65 anni per aspettare la pensione di vecchiaia

A 65 anni però, se i contributi accumulati sono sufficienti, il contribuente può ottenere anche una specie di reddito ponte con l’APE sociale. A 63 anni e 5 mesi, infatti, si può già prendere l’APE, ma solo se l’interessato è un caregivers, un disoccupato, un addetto ai lavori gravosi o un invalido. La carriera contributiva è variabile tra i 30 ed i 36 anni in base alla categoria di appartenenza. Bastano 30 anni di contributi, per esempio, a chi a 65 anni è senza più la NASPI perché l’ha già presa interamente. E l’APE sociale può essere percepita esattamente fino a 67 anni di età. La misura eroga al diretto interessato fino a 1.500 euro al mese per 12 mesi all’anno. L’APE sociale o la NASPI, quindi, possono fungere da trattamento di accompagnamento alla pensione. Soprattutto per chi a 65 anni stenta, come logica vuole, a trovare un nuovo lavoro. Le soluzioni per poter godere di un trattamento in attesa della pensione di vecchiaia ordinaria quindi non mancano. Senza considerare poi sussidi e aiuti di Stato per persone prive di reddito o con redditi sottosoglia come possono essere il vecchio reddito di cittadinanza o il nuovo Assegno di Inclusione.

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