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Maurizio Costanzo, molto di più di un giornalista, perla di rara contemporaneità e unicità di un’Italia spesso priva di idee

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Ignazio Taormina

Sono trascorsi due mesi dalla scomparsa di Maurizio Costanzo; immenso giornalista, conduttore, autore televisivo e paroliere che con il suo stile inconfondibile, il suo garbo e la sua capacità di ascolto ha rivoluzionato il modo di fare intrattenimento ed informazione, marcando una linea insuperabile negli anni in cui ha lavorato, diventando una figura di riferimento per la maggior parte degli italiani, ma soprattutto fonte di ispirazione per tanti ragazzi che come me si avvicinavano e avvicinano ancora oggi al mestiere dell’uso della parola e del giornalismo.

Primi anni di vita e prime inchieste nella sua amata Roma

Nato nella capitale il 28 agosto del 1938, figlio unico, subito dopo aver conseguito il diploma in ragioneria, inizia giovanissimo la carriera giornalistica nel 1956, ma in realtà aveva iniziato molto prima, già all’età di 9 anni, Costanzo, nella sua cameretta scriveva un giornale tutto suo, mostrando di essere già da bambino una persona determinata e risoluta. Appassionato di uno dei più grandi giornalisti di carta stampata italiana, Indro Montanelli, a 14 anni il giovane Costanzo gli scrisse addirittura una lettera per conoscerlo.

Ma come detto, inizia l’attività da professionista a 18 anni, come cronista per il giornale romano, paese sera. Si occuperà principalmente di inchieste, temi scottanti, passione che gli rimarrà per tutta la vita.
Nel 1961 inizia a collaborare con TV SORRISI E CANZONI, dove tra le prime interviste con personaggi di un certo spessore, della sua immensa carriera, troviamo Antonio De Curtis, in arte Totò, con il quale instaurerà un rapporto di amicizia. Ma non solo giornalismo, nel 1966 è coautore del testo della famosissima canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.

Anni 70 e 80, il passaggio alla televisione ed il grande successo per Maurizio Costanzo

In quegli anni diventa il padre del Talk Show, prima in RAI con Bontà Loro dal 1976 al 1978, ma poi soprattutto a Mediaset, dove con il Maurizio Costanzo Show dal teatro Parioli in Roma, realizza uno dei format televisivi più longevi di sempre, dando spazio a vari temi, dai più scottanti ai più leggeri. Dove la parola e l’ascolto erano al centro di tutto, senza fare distinzioni tra pubblico e ospiti, Costanzo, seduto su uno sgabello un passo indietro rispetto agli ospiti presenti in puntata, sintomo di  grande rispetto e ascolto, dava voce anche a chi in sala voleva dire la propria.

Maurizio Costanzo e le inchieste sulla mafia e l’attentato sventato

Tra le tante battaglie portate avanti dal giornalista romano, come uguaglianza di diritti, libertà di espressione, troviamo soprattutto la lotta feroce a tutte le organizzazioni di stampo mafioso, su tutte “COSA NOSTRA”. Spesso ospite del Maurizio Costanzo Show, il giudice Giovanni Falcone, come sappiamo vittima delle stragi di mafia ordinate da Totò Riina.

Fece molto scalpore quando il giornalista romano bruciò in diretta una maglia bianca con su scritto “Mafia made in Italy”, questo gesto non venne mai digerito dagli esponenti mafiosi siciliani che cercarono di fargliela pagare il 14 maggio del 1993, con un attentato in cui doveva perdere la vita in via Fauro, poco distante dal teatro Parioli, ma il destino volle che per qualche frazione di secondo e di esitazione dell’attentatore confuso dal colore dell’Automobile, cambiata in quella circostanza poiché Costanzo concesse una serata libera al solito autista, il boato causò solo tanta paura per il noto giornalista e la moglie Maria De Filippi.
Non subito capirono che si trattasse di un attentato con kg e kg di tritolo, si pensò a qualche caldaia scoppiata, ma nei momenti a seguire tutto fu più chiaro. Ma tutto ciò non arrestò minimamente l’attività di denuncia di Maurizio Costanzo contro il peggiore dei mali che affligge tutt’oggi il nostro paese.

Maurizio Costanzo, non solo giornalista ma anche scopritore di grandi talenti che oggi fanno televisione grazie a lui

In oltre 40 anni di attività tra Maurizio Costanzo Show e Buona Domenica, sono tanti i personaggi lanciati dal giornalista romano, ne citiamo solo alcuni, altrimenti rischieremmo di finire l’articolo per Natale, partendo proprio dalla sua compagna di vita, la donna nella quale mano desiderava spegnersi, Maria De Filippi, conosciuta a Venezia, divenuta prima sua assistente, poi moglie e madre del loro figlio Gabriele, oggi è uno dei principali volti televisivi italiani, c’è molto di Costanzo nei programmi della De Filippi, l’ascolto, il racconto delle storie e il grande rispetto per il pubblico.

Altro personaggio che deve tutto del suo successo e della sua rinascita come uomo è Rosario Fiorello, esilaranti le improvvisazioni tra Costanzo ed il comico siciliano e poi ancora Vittorio Sgarbi, Enzo Iacchetti, Mario Giordano, Enrico Brignano, Valerio Mastandrea, Ricky Memphis, Giobbe Covatta, Massimo Lopez, Claudio Bisio, Dario Vergassola, Mauro Coruzzi conosciuto come Platinette e non finiamo mica, Giampiero Mughini, Dario Bandiera, Antonio Giuliani e tanti altri.

L’uomo fuori dal lavoro e la scomparsa avvenuta il 24 febbraio scorso

Maurizio Costanzo fuori dalla TV amava passare il tempo nel suo ufficio dei parioli, insieme al suo gatto Filippo. Sempre alla ricerca di nuove idee televisive e con il pensiero orientato alla prossima stagione del suo MCS. Padre di 3 figli, Saverio, Camilla e Gabriele, Costanzo era un uomo estremamente sensibile, nostalgico e profondo. Diceva che il dono più grande che potesse lasciare ai suoi nipoti era il ricordo, quindi cercava di trascorrere tanto tempo con loro affinché ne avessero memoria.
Purtroppo il 24 Febbraio del 2023 è calato il sipario sulla sua vita, oggi in questo articolo di commemorazione, per i due mesi trascorsi senza il grande pioniere del talk show, vogliamo ribadire ancora una volta l’immenso vuoto lasciato da Maurizio Costanzo, sia nel mondo del giornalismo, sia nella vita di ognuno di noi, perché per oltre 40 anni è entrato nelle case di milioni e milioni di italiani, come uno di famiglia. Testimonianza ne è il dato di ascolto del suo funerale su canale 5, dove anche li per l’ultima volta è stato campione assoluto con oltre 9 milioni di telespettatori.

Ringraziandoti ancora una volta per tutto quello che hai fatto per questo paese e per la passione con la quale hai affrontato il tuo, nostro mestiere, ti mandiamo un affettuoso abbraccio ovunque tu sia.
Ciao Maurizio, Sipario.

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