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Indennità di accompagnamento: INPS comunica migliorie e nuove regole vantaggiose

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Enrico DS

Ci sono importanti cambiamenti sul fronte dell’indennità di accompagnamento: ecco tutte le novità comunicate dall’Inps.    

In un paese che, come l’Italia, fa i conti con un progressivo e costante invecchiamento della popolazione, e dunque con un aumento del numero di persone affette da malattie spesso gravi o comunque non autosufficienti, l’indennità di accompagnamento è un’istituzione presente in quasi ogni famiglia. Ecco perché le novità appena introdotte dall’Inps in materia meritano di essere analizzate con estrema attenzione.

Indennità di accompagnamento, i cambiamenti previsti dall'Inps
Un cambiamento in direzione di un ampiamento della platea di beneficiari di questa misura può fare la differenza nel welfare del nostro paese (Lintellettualedissidente.it)

Diciamo subito che, sebbene non garantisca un apporto di denaro così ingente, l’indennità di accompagnamento è per moltissime famiglie italiane un vero e proprio salvavita. Senza quel piccolo ma fondamentale aiuto, sarebbe per loro impossibile far fronte a spese essenziali non solo per l’assistenza del disabile, ma per la sua stessa sussistenza.

Ecco allora che un cambiamento che vada in direzione di un ampiamento della platea di beneficiari di questa misura può fare veramente la differenza nel complesso e delicato sistema di welfare del nostro paese. Vediamo nel dettaglio cos’è cambiato.

La “nuova” indennità di accompagnamento dalla A alla Z

Conformandosi a un ormai consolidato orientamento giurisprudenziale, l’Inps ha reso noto, con messaggio Hermes n. 3347 del 26 settembre scorso, che l’indennità di accompagnamento sarà corrisposta alla persona con disabilità anche nelle situazioni di ricovero in una struttura ospedaliera, pubblica o convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, per un periodo superiore a 29 giorni, nel caso in cui la struttura sanitaria non garantisca un’assistenza esaustiva. Cosa significa esattamente?

Le modifiche dell'Inps all'indennità di accompagnamento
L’Inps ha esteso la possibilità di usufruire dell’indennità di accompagnamento in caso di ricovero (Lintellettualedissidente.it)

In termini pratici, l’indennità di accompagnamento sarà garantita in tutti quei casi in cui si renda necessaria la presenza continua di un familiare o di un infermiere privato per attendere agli atti quotidiani della vita, e se questa risulti indispensabile per il benessere fisico e relazionale del paziente, anche ai fini di una migliore risposta ai trattamenti terapeutici.

Per vedersi riconosciuta l’indennità di accompagnamento, il titolare – anche per il tramite dell’amministratore di sostegno o il rappresentante legale – dovrà inviare una dichiarazione telematica all’Inps al termine del ricovero. La pratica si può anche sbrigare online, accedendo al sito www.inps.it con la propria identità digitale o con delega.

Bisogna andare alla sezione “Sostegni, Sussidi e Indennità”, quindi selezionare “Per disabili/invalidi/inabili” e infine cliccare su “Dichiarazioni di responsabilità e ricoveri indennizzati”. Nella domanda dovranno essere indicate le date di inizio e fine ricovero, e si dovrà allegare l’attestazione della struttura sanitaria in ordine al carattere non esaustivo dell’assistenza fornita dalla struttura stessa.

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