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Assegno unico, bonus bollette e reddito di cittadinanza da restituire | Il motivo è inquietante

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Federica De Febis

Alcuni beneficiari potrebbero dover restituire i soldi dell’assegno unico, RDC o bonus bollette: per quale motivo?

Oggi parleremo di un tema scottante: soldi da restituire relativi all’assegno unico, al reddito di cittadinanza e ai bonus bollette. Nel labirinto della burocrazia italiana, tra bonus vari, agevolazioni e misure di welfare per le famiglie, ci siamo ritrovati a dover affrontare un numero considerevole di adempimenti importanti. Il 730, il modello ISEE, le domande per tutte le prestazioni – queste potrebbero sembrare attività indipendenti l’una dall’altra, ma in realtà sono spesso collegate. E, a volte, possono portare a conseguenze spiacevoli quando i controlli fiscali rilevano anomalie.

soldi bonus da restituire
Ecco chi potrebbe dover restituire i soldi presi dai bonus: fai attenzione agli adempimenti – lintellettualedissidente.it

L’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento chiave per accedere a numerose prestazioni della Pubblica Amministrazione, tra cui il Reddito di Cittadinanza. Anche se questa misura verrà presto smantellata, è quasi certo che le misure che la sostituiranno avranno un legame diretto con l’ISEE. E l’ISEE, a sua volta, è collegato ai redditi e ai patrimoni. Per dichiarare i redditi, ti serviranno il modello 730, le certificazioni uniche e il modello Redditi.

L’effetto retroattivo sul controllo dei requisiti

Ogni prestazione, dal reddito di cittadinanza al Bonus sociale sulle bollette, ha requisiti diversi. Ad esempio, per alcuni serve un ISEE non superiore a 9.360 euro. Per il Bonus sociale, la soglia ISEE era di 8.000 euro, salvo provvedimenti temporanei che hanno elevato il limite a 12.000 e 15.000 euro. Quindi, basta un euro in più o in meno per farti cadere dentro o fuori una misura, anche dopo averla già percepita.

controllo ISEE
L’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli sulle dichiarazioni dei redditi di anni passati – lintellettualedissidente.it

Ma cosa succede se, in seguito all’incasso di un Bonus o di una prestazione, emergono degli errori? L’Agenzia delle Entrate, infatti, spesso avvia controlli sulle dichiarazioni dei redditi diversi anni dopo l’anno di presentazione. L’ISEE fa riferimento ai due anni precedenti quello della sua presentazione: quindi, per l’ISEE 2023, si prende a riferimento il reddito del 2021.

Se l’Agenzia delle Entrate solleva il problema che il 730/2023 presentato era errato e che il tuo reddito era più alto, le prestazioni percepite in virtù di un ISEE sbagliato diventano illegittime. E potenzialmente da restituire.

Anche il Reddito di Cittadinanza prevede la restituzione delle somme indebitamente erogate. Lo stesso vale per il Bonus Sociale, per esempio, se non hai pagato le bollette per le utenze domestiche. E persino l’Assegno Unico, che è collegato all’ISEE non tanto per il diritto (che resta automatico anche senza ISEE), ma per gli importi, può portare a questa problematica.

Dunque, ricorda, è fondamentale tenere in ordine la tua documentazione fiscale per evitare brutte sorprese in futuro. Il labirinto burocratico può essere complesso, ma con un po’ di attenzione e organizzazione, ed eventualmente rivolgendoti ad un CAF, potrai attraversarlo senza problemi.

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