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I sintomi che possono portarti a un attacco cardiaco anche il giorno dopo: variano tra uomo e donna

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Giulia Belotti

Scopri quali sono tutti i sintomi premonitori dell’attacco cardiaco, diversi per uomini e donne. Ti possono salvare la vita

Ogni anno in Italia ci sono circa 120mila persone colpite da infarto, delle quali circa 25mila muoiono prima di arrivare in ospedale. Degli altri 95mila che giungono invece al Pronto Soccorso, la mortalità è solo del 10.95%: questo significa che, se riconosciuto in tempo e trattato con rapidità, l’attacco cardiaco può essere curato. Ecco quindi quali sono i sintomi premonitori che può dare.

Ecco i sintomi dell'attacco cardiaco
Ecco i sintomi dell’attacco cardiaco: sono diversi per uomini e donne (lintellettualedissidente.it)

Si parla di attacco cardiaco quando una parte del cuore si blocca all’improvviso, causando la morte di una parte del muscolo cardiaco. Consiste in un evento rapido ed improvviso, che spesso come abbiamo visto non lascia scampo. In realtà, però, studi recenti hanno confermato che sia agli uomini che alle donne dà qualche sintomo premonitore: imparare a conoscerli e a riconoscerli può salvare una vita.

I sintomi dell’attacco cardiaco, diversi per uomini e donne

L’attacco cardiaco è spesso causato da un’aritmia o da un battito cardiaco anomalo, che si verificano quando gli impulsi elettrici che impongono al cuore di battere per qualsiasi motivo si interrompono. Un nuovo studio ha indagato un gruppo di pazienti che ha subito un infarto del miocardio ed ha scoperto che circa la metà di loro possono manifestare sintomi significativi, 24 ore prima dell’evento.

Ecco i sintomi dell'attacco cardiaco
Ecco i sintomi dell’attacco cardiaco: sono diversi per uomini e donne (lintellettualedissidente.it)

I ricercatori, inoltre, hanno notato come tali sintomi varino in base al sesso: se nelle donne il più frequente è la mancanza di respiro e l’affanno, gli uomini invece segnalano dolore al petto. In entrambi i sessi, però, si possono manifestare anche sintomi para-influenzali come debolezza, stanchezza, poca lucidità e palpitazioni, tipiche di quando la febbre sale velocemente.

Per effettuare questo studio i ricercatori hanno valutato i dati di due studi ulteriori, uno condotto nella contea di Ventura in California otto anni fa (“Prediction of Sudden Death in Multi-Ethnic Communities”) e uno iniziato 22 annI fa in Oregon (“Sudden Unexpected Death Study”). Gli esiti sono chiari: il 50% delle 823 persone coinvolte, che quindi hanno avuto un attacco cardiaco improvviso, 24 ore prima dell’evento ha avvertito un sintomo premonitore.

Da questa informazione si rivela quindi di fondamentale importanza non solo conoscere tali sintomi, ma anche conoscere il proprio corpo: in questo modo, si saprà capire in fretta quando c’è qualcosa che non va, qualcosa di diverso dal solito.

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