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Durante il Covid c’era un’unità governativa che censurava le voci non allineate | Tremenda scoperta

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Pietro Santercole

Ne sapremo di più tra 50 anni, chissà. Per il momento arriva un’altra tremenda scoperta su quanto accaduto e nascosto durante il Covid.

Una brutta pagina di storia. Brutta perché negli occhi ci sono ancora quei mezzi militari che trasportavano bare, morti causati da una pandemia che nasconde ancora molti lati oscuri. Brutta, anche per questo.

Covid, una tremenda scoperta
Uomo sbarre mascherina – LintellettualeDissidente.it 20230615

 

Ora il Covid non fa più paura, ma per oltre un anno (se non di più) ha terrorizzato tutti, in ogni parte del pianeta terra. Ci ha fatto conoscere lockdown e limitazioni varie, ci ha imposto l’uso delle mascherine e prodotto lo studio, la nascita e la somministrazione, più o meno obbligatoria, dei vaccini.

Tutt’ora sconosciuto il suo reale avvento. Secondo un nuovo studio pubblicato a giugno dal Sunday Times il virus sarebbe veramente nato in laboratorio, a causa di un incidente all’istituto di virologia di Wuhan. Il governo cinese avrebbe fatto esperimenti segreti senza comunicarlo alle autorità straniere. Nuove scoperte e nuove accuse alla Cina.

Misteri e misteri: autoritarismo pandemico?

Nuove sono anche le rivelazioni di qualcosa di losco anche durante lo scoppio della pandemia da Coronavirus, soprattutto nella comunicazione di come stavano andando le cose, con un’unità governativa che censurava tutte le voci non allineate. Abbiamo vissuto una realtà manipolata, a quanto pare, soprattutto in nome di una comunicazione che ha nascosto alcune verità.

Covid, un'unità governativa e la censura
Il Covid e il possibile autoritarismo pandemico – LintellettualeDissidente.it

 

Il dubbio riguardo a ciò c’è, in base alle ultime indagini che evidenziano un vero e proprio stato di censura nel 2020. Una massiccia collaborazione tra stati avrebbe portato a una determinata tipologia di comunicazione, soprattutto sui social, con il fine di imbavagliare e bloccare tutte quelle le voci che si discostavano da una realtà studiata a tavolino, oltre la quale non si poteva e doveva andare. “Un’unità governativa segreta ha lavorato con società di social media nel tentativo di limitare la discussione sulle controverse politiche di blocco, durante la pandemia”.

Ne parla in questi toni l’inchiesta per certi versi sconvolgente del The Telegraph. Sul quotidiano inglese si parla espressamente di minacce verso tutti coloro che criticavano il lockdown e le restrizioni vigenti, mettendo in discussione la somministrazione di dosi vaccinali di massa, anche per i bambini. Il report aggiunge altri particolari, secondo cui questa censura avrebbe portato al blocco e alla rimozione di account e post social. C’è un crescente sospetto che le società di social media abbiano utilizzato la tecnologia per impedire che i post venissero promossi, diffusi o condivisi, un vero e proprio autoritarismo pandemico.

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