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Cosa succede a chi guida in stato di ebrezza dopo la sentenza della Corte Costituzionale

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Maria Grazia Verderame

Pene più severe per chi guida in stato di ebbrezza. Cosa succede dopo la sentenza della Corte Costituzionale a chi viene beccato. 

La guida in stato di ebbrezza è uno dei malcostumi più diffusi nel nostro Paese. In uno studio di Altroconsumo, svolto nel 2022, il 13% degli italiani ha ammesso di aver bevuto troppo prima di mettersi al volante.

Inasprite le sanzioni per chi guida ubriaco
Sanzioni più dure per chi guida ubriaco (lintellettualedissidente.it)

Si tratta di un’abitudine molto pericolosa, poiché è causa delle tante morti sulle strade, che in Italia sono migliaia ogni anno. Nel 2022 sono state 3.159 le vittime in tutto il paese, con un incremento del 9,9%.

Da diversi anni le pene per combattere questa piaga sono diventate più severe e nel 2016 è stato introdotto l’omicidio stradale come reato per chi guida in stato di alterazione psichica. Generalmente le sanzioni vengono spesso inasprite per disincentivare questo comportamento irresponsabile degli automobilisti. Purtroppo però i reati legati alla guida in stato di ebbrezza non diminuiscono. Ora la legge però potrebbe essere meno clemente con chi non rispetta le norme.

Guida in stato di ebbrezza, cosa succede ora dopo la sentenza della Corte Costituzionale

C’è voluta una sentenza della Corte Costituzionale per rendere ancora più severe le sanzioni per chi si mette alla guida ubriaco o sotto effetto di droghe, anche se non causa danni agli altri. Si tratta di un ulteriore inasprimento delle sanzioni, che porta a contrastare il malcostume di ancora tanti italiani alla guida. Ecco cosa prevede la sentenza pronunciata in questi giorni, che potrebbe contrastare una volta per tutte i reati.

Pene più severe per chi guida ubriaco
Pene più severe per chi guida ubriaco (lintellettualedissidente.it)

Sono due le decisioni prese dalla Corte Costituzionale contro chi guida in stato di ebbrezza. Con una sentenza pronunciata di recente, non solo si considera legittima la revoca della patente per chi guida ubriaco, ma rischiano molto anche i pirati della strada. La Corte si riferisce a quegli automobilisti che si danno alla fuga dopo aver provocato un incidente, senza soccorrere le vittime. Per loro è prevista la pena di almeno tre anni di reclusione.

Il ritiro della patente è previsto quando il tasso alcolemico è superiore di tre volte (1,5 g/l) il limite previsto dalla legge (0,5). La Corte Costituzionale ha esaminato un caso sollevato dalla Corte d’Appello di Milano, dove un uomo era stato condannato a otto mesi e 7200 euro con la concessione dei benefici perché incensurato e la revoca della patente di guida. Nonostante l’automobilista non avesse provocato danni alle persone, per i giudici della Corte Costituzionale la sua condotta è grave ed è stata sanzionata severamente.

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