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Altre 357 mila famiglie in povertà

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Maria Vittoria Ciocci

L’Istat conferma la degenerazione della povertà dilagante su tutto il territorio nazionale. Altre 357mila persone in forte difficoltà.

Lo scoppio della guerra in Ucraina e la conseguente inflazione sta letteralmente impoverendo un numero ragguardevole di famiglie, in tutto il territorio nazionale. Le manovre del Governo Meloni non contribuiscono inoltre a contrastare la povertà dilagante che si sta diffondendo nel nostro Paese. Il reddito di cittadinanza, che negli anni precedenti aveva limitato la degenerazione delle condizioni di vita di moltissimi cittadini, è stato rimosso. L’aumento dell’Iva su pannolini, assorbenti, prodotti per l’infanzia e beni di prima necessita non fa altro che aggravare ulteriormente la persistente condizione precaria di moltissime famiglie.

Italia in condizioni precarie
L’Italia si sta impoverendo – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Secondo le stime registrate dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) il numero di cittadini che attualmente vive in una condizione di povertà è aumentato di 357mila unità. Il numero totale, che ora corrisponde a quasi 3 milioni di individui, comprende ben 1,7 milioni di minori. Si registra inoltre un preoccupante aumento dei valori associati alle condizioni finanziare dei residenti nel Nord Italia: 78mila famiglie povere in più, contro le 69mila registrate nel Sud. Le iniziative geopolitiche, così come le manovre approvate dal Governo Meloni, stanno dunque livellando il territorio nazionale. Favoriscono tuttavia il malessere dei cittadini, più che il loro benessere.

L’Italia si impoverisce

Benché si parli frequentemente di disoccupazione, è bene sottolineare che la povertà dilagante non nasce esclusivamente dalla mancanza di un impiego, bensì anche dalle retribuzioni associate ai lavori più umili. Sempre secondo l’Istat, le famiglie il cui nucleo comprende come punto di riferimento un operaio – oppure qualsiasi occupazione simile – si trovano a combattere con una condizione economica precaria nel 14,7% dei casi, contro il 13,8% registrato nel 2021.

Le manovre di governo aumentano la povertà
Governo Meloni, le manovre favoriscono la degenerazione economica – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Il valore evolve inoltre a seconda del titolo di studio del lavoratore: il 12,5% di coloro che possiedono la licenza media vive in povertà. Le prime vittime della degenerazione delle condizioni di sopravvivenza sono i minori e i giovani ragazzi: il 13,4% dei bambini dai 4 ai 6 anni rischia la nullatenenza, così come il 16,8% dei bambini dai 7 ai 13 anni nel Mezzogiorno, il 6,5% delle coppie con un minore a carico, il 10,6% per le coppie con due minori a carico ed infine il 21% delle famiglie il cui nucleo comprende più di due minori a carico. Per concludere, il valore sale anche per i giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni: il 12% contro l’11,1% registrato nell’anno 2021.

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