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Un pessimo odore: i resti di 100 corpi dimenticati in un magazzino

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Maria Vittoria Ciocci

Un odore acre invade un magazzino negli Usa: le pompe funebri dimenticano oltre cento corpi in fase di decomposizione.

“Una scena orribile” – così l’ha definita lo sceriffo della contea di Fremont. Le autorità hanno ricevuto una segnalazione da parte di alcuni testimoni che avrebbero avvertito un odore terribile provenire da un magazzino di pompe funebri. La struttura, situata in Colorado – negli Usa, esegue da anni le cosiddette sepolture verdi: i corpi dei defunti non subiscono alcun tipo di trattamento, vengono avvolti in un sudario e adagiati all’interno di una bara biodegradabile, per poi essere deposti nella nuda terra.

Pompe funebri nascondono 115 corpi
Rinvenuti 115 corpi in stato di putrefazione, nascosti in un magazzino – foto: YouTube The Associated Press – lintellettualedissidente.it

Tuttavia, quando si predilige con una sepoltura di questo tipo, è necessario procedere entro un tempo limitato. Laddove non si rispetti il termine delle 24 ore, la legge statale del Colorado prevede che il cadavere venga opportunamente refrigerato. Ciò nonostante, il personale impiegato nella struttura in questione avrebbe letteralmente dimenticato centinaia di defunti destinati alla sepoltura, favorendo inevitabilmente la loro decomposizione.

Oltre cento corpi abbandonati in un magazzino di pompe funebri in Colorado

Una scena tanto agghiacciante, quanto sconsiderata. Mercoledì 4 ottobre le autorità locali hanno rinvenuto ben 115 corpi, abbandonati dentro un magazzino di pompe funebri in attesa di degna sepoltura. I titolari hanno spiegato di aver riscontrato alcune problematiche durante l’attività di tassidermia, giustificazione che non regge secondo l’accusa. I famigliari dei defunti hanno espresso il loro sgomento, soprattutto perché ci vorranno mesi prima di comprendere l’identità dei loro cari, al momento in avanzato stato di decomposizione.

Cento corpi dimenticati, interviene lo sceriffo Allen Cooper
Lo sceriffo Allen Cooper interviene sul caso – foto: YouTube The Associated Press – lintellettualedissidente.it

“Si tratta di un procedimento molto, molto lungo” – ha spiegato lo sceriffo Allen Cooper – “Siamo impegnati a trovare risposte per le famiglie il più rapidamente possibile”. Secondo una prima fase di indagine sui documenti ufficiali, sembra che la registrazione della struttura fosse scaduta lo scorso novembre. In nome di questo, gli inquirenti stanno cercando di capire se i titolari potrebbero incorrere a conseguenze di natura penale, oltre che prettamente amministrativa.

E mentre i responsabili sostengono la buona fede rispetto a quanto accaduto, le famiglie pretendono che venga fatta luce sulle dinamiche. Non è chiaro infatti il motivo per cui i titolari non abbiano avvisato le famiglie in merito alle problematiche riscontrate e soprattutto la ragione per cui non abbiano eseguito la refrigerazione dei defunti in modo da evitarne la putrefazione.

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