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Israele ha creato Hamas

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Paolo Zignani

Oggi è un paradosso difficile da credere, eppure fra gli anni ’70 e ’80 Israele ha dato riconoscimento ufficiale all’organizzazione islamica.

Un tempo, all’inizio degli anni ’70, la Palestina era decisamente più laica di oggi, secondo lo spirito dell’Olp, Organizzazione per la liberazione della Palestina, guidata da Yasser Arafat. Il fondamentalismo islamico allora non era la forza prevalente e l’Olp riscuoteva simpatia nel mondo occidentale. Per Israele, anche troppa. Tant’è vero che la premier Golda Meir aveva riconosciuto e dato sostegno a un nuovo gruppo fondato da poco in Palestina con il nome di Hamas. L’obiettivo era proprio quello di creare un contrappeso a Fatah, il partito di Arafat, che nel 2006 sarebbe stato sconfitto proprio da Hamas nelle elezioni del parlamento palestinese.

Israele ha creato Hamas
Veicolo blindato israeliano, usato per l’evacuazione dei residenti al confine col Libano – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Ai tempi del governo di Golda Meir, l’associazione Hamas appariva ben diversa. Fondata nei primi anni ’70 dallo sceicco Ahmed Yassin, l’associazione aveva finalità sociali, in linea con lo spirito e la tradizione dei Fratelli Musulmani. Era un’associazione caritatevole, che in quanto veniva autorizzata a ricevere denaro dall’estero. Così Hamas è cresciuta, proponendosi come uno stato sociale tutto palestinese, in grado di realizzare orfanotrofi e dispensari, oltre a una rete di scuole e di laboratori che davano alle donne la possibilità di lavorare.

Parla un testimone di quegli anni carichi di speranza

I più poveri potevano ricevere dall’organizzazione di Hamas degli aiuti finanziari. Il punto più alto dell’impegno sociale è stato l’istituzione di un’università islamica a Gaza. Nel 1987 il settimanale israeliano Koteret Rashit spiegava che il governo israeliano sosteneva queste iniziative di Hamas, considerandole un’alternativa accettabile all’Olp e le organizzazioni di sinistra. Anzi il servizio segreto israeliano, il Mossad, reprimeva duramente gli attivisti palestinesi di sinistra e l’Olp.

Israele ha creato Hamas
Continuano i bombardamenti dell’aviazione israeliana su Gaza – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Il risultato, nel 1992, era che a Gaza si contavano 600 moschee, in chiaro aumento. Tutto questo oggi, fra attentati di fondamentalisti e attacchi dell’esercito israeliano, suona paradossale e forse incredibile, alla luce della trasformazione dell’associazione islamica e delle tendenze socio-politiche. Lo stesso Israele è cambiato, al punto che nei governi degli ultimi anni ci sono partiti considerati ultra-ortodosse, mentre le forze laiche e di ispirazione socialista sono minoritarie.

Quando la tendenza era il riconoscimento reciproco

Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, ha rievocato in un articolo alcuni momenti di quegli anni, quando Yitzak Rabin gli ha rivelato quella scelta. Era il settembre del ’95, due mesi prima che il premier venisse ucciso da un terrorista. Rabin chiariva che era stato Israele a inventarsi Hamas, facendolo crescere, per dividere l’opinione pubblica palestinese e indebolire l’Olp. La rivelazione è stata confermata allo stesso giornalista dal presidente egiziano Hosni Mubarak e da re Hussein di Giordania, incontrati dal reporter nei giorni successivi.

Nel suo recente editoriale, il giornalista ha fatto un riferimento, tutto da approfondire, ai rapporti fra Hamas e l’Isis, dei quali Netanyahu ha evitato di parlare, per non incorrere in conseguenze negative sul piano dell’immagine, dal momento che i sondaggi lo vedono in calo. Rabin, assieme ad Arafat e al presidente di Israele Shimon Peres, è stato insignito del premio Nobel per la pace nel ’94, per l’accordo israelo-palestinese di Oslo, raggiunto con la mediazione degli Stati Uniti.

Da parte propria Antonio Ferrari è stato membro del comitato scientifico del Centro italiano per la pace in Medio oriente, un organismo milanese, sostenuto dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione Lombardia. Il Centro ha deliberato il proprio scioglimento nel febbraio 2020, constatando l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo per il quale si è battuto dal 1989, anno della fondazione.

 

 

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