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Tanti licenziati per superamento periodo di comporto: attenzione a che sta succedendo e come difendersi

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Fabiana Coppola

Licenziati per superamento periodo di comporto? Attenzione a quello che succede e come difendersi da questo fenomeno.

Essere licenziati per superamento periodo di comporto può essere una delle cose che potrebbe capitare a chiunque. Ma di cosa si tratta? Come fare per non cadere in questo tranello e difendersi dalla fastidiosa pratica.

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Tanti licenziati per superamento periodo di comporto-L’intellettualedissidente.it

Sono davvero tantissime le persone che si trovano a essere licenziate per superamento periodo di comporto, ma cosa significa esattamente? Ecco che cosa vuol dire e come fare per difendersi da questo problema. Per periodi di comporto si intende il totale delle assenze effettuate da un lavoratore dipendente, il cui tetto massimo è generalmente stabilito dai contratti collettivi di lavoro.

Licenziati per superamento periodo di comporto, cosa significa e come risolvere il problema

Ogni contratto di lavoro prevede delle assenze per malattia, ma ci sono anche dei limiti e il datore di lavoro può scegliere di licenziare per troppe assenze dovute alla malattia. Si chiama licenziamento per superato periodo di comporto: ecco come fare per risolvere la situazione.

Bisogna prestare molta attenzione a questi dettagli perché possono essere fondamentali. La malattia è uno stato di alterazione della salute del lavoratore che non gli consente di poter svolgere la sua regolare attività lavorativa. Secondo il Codice civile se il lavoratore si assenta per essa ha diritto a essere pagato e a conservare il lavoro. Questo però purché non superiore il periodo stabilito dal contratto, che è appunto il periodo di comporto.

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Attenzione a che sta succedendo e come difendersi-L’intellettualedissidente.it

Ogni lavoratore che si assenta per malattia deve essere quindi consapevole che potrebbe in ogni caso perdere il posto di lavoro. Per difendersi da questa situazione quindi deve ben conoscere quali sono i suoi diritti e sapere quando può terminare la possibilità di ricorrere al certificato medico. In caso di lavori, sia a tempo determinato che indeterminato, il lavoratore infatti può ottenere il pagamento dello stipendio mediante certificato del medico curante, che invia direttamente all’INPS.

Il lavoratore si deve poi sottoporre ad accertamenti sanitari di competenza dell’ASL o dell’INPS stessa. Durante la fascia oraria in cui è consentita la visita ovvero compresi il sabato, la domenica e i festivi, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, si deve far trovare presso il domicilio in quanto un’assenza o il non volersi far visitar può provocare un licenziamento per giusta causa. L’indennità della malattia infatti, a partire dal quarto giorno, viene pagata direttamente dall’INPS mentre i primi 3 giorni sono pagati dal datore di lavoro.

Attenzione però perché, il secondo comma dell’art. 2110 c.c. dispone che il datore può recedere dal contratto anche per superamento del periodo di comporto. Questo periodo dipende dal tipo di contratto e dall’anzianità, ma è meglio conoscerlo bene prima di arrivare a un licenziamento impugnabile!

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