I lavoratori italiani hanno deciso di protestare dopo l’annuncio delle misure taglia-pensioni che arrivano dal governo.
L’ultima bozza di Legge di Bilancio 2024 ha confermato la revisione delle aliquote di rendimento previdenziali per le pensioni liquidate dal 1° gennaio 2024 delle quote di pensione retributive relative ad alcune gestioni previdenziali del comparto pubblico, tra cui la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali.
![lavoratori scioperano per il taglio pensioni](https://www.lintellettualedissidente.it/wp-content/uploads/2023/11/taglio-pensioni-09112023-lintellettualedissidente.it_jpg.jpg)
La misura quindi riguarda in particolare coloro che andranno in pensione dal primo gennaio 2024 e con una quota di pensione retributiva inferiore a 15 anni: si parla dunque di dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995. Con questa norma, la quota retributiva della pensione, ovvero quella riguardante i contributi versati prima del 1996, subisce un importante ridimensionamento.
Ecco perché i sindacati Anaao e Cimo hanno fissato per il prossimo 5 dicembre uno sciopero di 24 ore. Alle due organizzazioni si è subito aggiunta l’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn, che annuncia “forme di mobilitazione per modificare la legge di bilancio”. I medici iscritti a Cgil e Uil parteciperanno alle proteste contro la manovra proclamate dalle due confederazioni dal 17 novembre.
Cosa si chiede con lo sciopero
Anaao e Cimo sottolineano il peso della misura di taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno, “una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento“. Secondo i sindacati, le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono in grado di risollevare il Ssn dalla grave crisi in cui si trova.
![i medici scendono in piazza](https://www.lintellettualedissidente.it/wp-content/uploads/2023/11/taglio-pensioni-09112023-lintellettualedissidente.it_jpg-1.jpg)
Dalla manovra si sarebbero aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria. Oppure uno sblocco anche parziale del tetto alla spesa per il personale sanitario. O ancora un piano straordinario di assunzioni. E invece si scopre che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti.
Con lo sciopero si chiede di modificare la legge di bilancio. La manovra, a giudizio dell’organizzazione, riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del Pil. Infatti, i 3 miliardi di finanziamento aggiuntivo sono completamente assorbiti dalle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024. Un provvedimento incostituzionale con il quale il governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici.