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La località dove godersi la pensione e vivere meglio: anche con una pensione bassa si vive da re

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Dario Quattro

Dove poter godere della pensione e vivere meglio anche percependo un assegno non altissimo, qual è il luogo in cui molti si trasferiscono

Sono tanti i pensionati che pensano di trasferirsi all’estero, ed in una località in particolare, dove si vive bene anche con una pensione non altissima.

dove si vive meglio all'estero con una pensione non molto alta
pensione all’estero, in quale Paese trasferirsi per vivere meglio -lintellettualedissidente.it

Per i pensionati in Italia la vita non è semplicissima, in virtù di assegni non molto ricchi e a fronte di un costo della vita sempre più alto. Queste, una delle ragioni che porta tanti a ragionare sul trasferimento all’estero per giungere ad un miglioramento.

Fra le varie soluzioni e mete oggetto di scelte da parte dei pensionati che si spostano all’estero, di certo vi è il Portogallo. Una destinazione cui si legano varie ragioni e che va approfondita nel dettaglio.

In primo luogo occorre tener presente che molto, rispetto alla decisione, dipende dalle singole persone, dal momento che la decisione, da parte di un pensionato, di trasferirsi all’estero, non è semplice da prendere. Ad incidere poi è anche la zona del Paese dove ci si trasferisce.

Un Paese estero ha le proprie leggi e normative che non si conoscono, e talvolta la narrazione mediatica semplifica troppo un discorso ed una scelta che non si prende certamente a cuor leggero.

Occorre quindi provare ad analizzare alcuni lati della normativa, particolarmente quella fiscale, in relazione al Portogallo, che rendono tale scelta molto abita dai pensionati italiani.

Pensioni all’estero, andare in Portogallo e vivere meglio: il risparmio e i vantaggi fiscali

Anzitutto però è bene soffermarsi sugli aspetti positivi di un eventuale trasferimento in Portogallo, a cominciare dal clima. Quest’ultimo è mite e caldo tutto l’anno.

trasferirsi all'estero per una vita migliore con la pensione
pensione non alta, dove andare all’estero per stare meglio – lintellettualedissidente.it

In Italia ad incidere su una pensione che già di per sé magari non è molto alta, vi sono talvolta inverni freddi e lunghi, particolarmente in alcuni luoghi climatici, si pensi al peso del riscaldamento.

Considerando ad esempio una pensione da 1000 euro, se l’affitto può portare via la metà dell’assegno, vuol dire che con l’altra bisogna tener botta tra utenze, benzina e spese giornaliere. Quindi, già il fattore clima può pesare nell’eventuale decisione di trasferirsi. Chi vivesse in affitto in Italia ed avesse una situazione familiare che lo permettesse, potrebbe dunque ragionare un po’ più a cuor leggero sul fare le valigie e partire.

Oltretutto, al fattore climatico si aggiungono gli aspetti vantaggiosi fiscali. Sembrerebbe che in Portogallo sia possibile trasferirsi soltanto mediante richiesta dello status di residente non abituale. Sarà sufficiente trovare un’abitazione da affittare e procedere alla registrazione del contratto presso le autorità del Paese. Poi, dare dimostrazione di avere cento ottantuno giorni di residenza sul territorio dello stesso.

A proposito poi degli aspetti vantaggiosi, pare che i residenti non abituali possano beneficiare della totale de-tassazione per i primi dieci anni di residenza, un aspetto rilevante e di certo non di poco conto in un’eventuale scelta di tale tipo. Ma cosa serve per trasferirsi in Portogallo? 

Trasferirsi in Portogallo: burocrazia e quanti soldi di pensione servono per vivere bene

Nell’ottica di un eventuale trasferimento in Portogallo per vivere meglio anche con una pensione non altissima, occorre conoscere qualche aspetto in più rispetto alla burocrazia del Paese.

pensione all'estero per vivere meglio con la pensione
in quale Paese andare a vivere per stare meglio con la pensione -lintellettualedissidente.it

Bisogna infatti occuparsi di diversi adempimenti, e anzitutto l’ottenimento del certificato di residenza fiscale in Italia presso l’Entrate. Poi, occorre fare la richiesta del NIF alle autorità fiscali lusitane e procedere all’apertura di un conto corrente in un istituto bancario nel Paese estero.

A seguire, serve l’ottenimento, dalle autorità portoghesi, del certificato di residenza fiscale nel territorio del Portogallo e dello status di residente non abituale. Infine, bisogna dar comunicazione ad INPS del trasferimento della località scelta, segnalando l’IBAN del C/C dell’istituto bancario portoghese dove sarà ricevuto l’assegno pensionistico.

Questi, sono gli aspetti burocratici da tener presente per chi ragiona su un trasferimento in Portogallo. Rispetto poi alla decisione della zona, così come rispetto alla scelta di dar seguito davvero ad un trasferimento, non è possibile fornire risposte con certezza. Si tratta di scelte personali che richiedono un ampio approfondimento della materia presso esperti, nonché pareri e feedback da parte di chi ha assunto in precedenza tale decisione.

Come spiega Investire Oggi, pare che emergano testimonianze, da parte di coloro che vivono in tale Paese da alcuni anni, nella direzione di un reale miglioramento dello stile di vita.

Sembrerebbe, infatti, che si possa viver bene in Portogallo anche con una pensione da 1200 euro mensili. Vi sarebbe la possibilità di togliersi degli “sfizi“, impossibili altrimenti in Italia. Il costo della vita varia molto in base alla zona decisa. In tal senso si legge che vi sono alcuni paesi e Regioni in cui l’affitto dell’abitazione si aggira su cifre inferiori ai trecento euro mensili.

In altri casi, però, vi sono località e zone turistiche con prezzi superiori ai mille euro. Dunque, è una scelta che si può considerare, che presenta dei vantaggi che però vanno approfonditi presso esperti tanto in termini di condizioni, aspetti fiscali ed economici, quanto rispetto all’eventuale zona in cui trasferirsi.

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