Chi siamo

Disclaimer

Privacy Policy

Il ritorno dei capi basic, nuovi protagonisti della moda

Foto dell'autore

Sophia Settembrini

Negli ultimi anni, stiamo assistendo a quella che, a ragione, può essere definita come una vera e propria rivoluzione nella moda, a prescindere dalla stagione in corso. Si tratta del ritorno in auge di capi basici, amati sia dalle donne, sia dagli uomini, che stanno vivendo un nuovo capitolo della loro vita.

Sia i social, sia le proposte dei grandi brand sulle passerelle ce lo dimostrano chiaramente: capi come la t-shirt e la felpa, un tempo relegati in contesti di informalità, vengono oggi messi in primo piano anche in look da sfoggiare in ufficio o in occasioni che, come l’appuntamento galante, richiedono una certa attenzione al look.

A dimostrazione di come questo cambiamento stia impattando sulle scelte fashion basta chiamare in causa la ritrovata popolarità della polo uomo manica corta.

Capo nato in un contesto sportivo, per la precisione il tennis, si è poi evoluto diventando protagonista di look legati ad altre discipline e, al giorno d’oggi, giocando con gli accessori, ha un sapore casual chic che ha sempre il suo perché.

Se poi si considera la possibilità, grazie a e-commerce specializzati come Wordans, di comprare online in pochi click polo di diversi colori, il gioco è fatto e diventa ancora più semplice dare vita ad abbinamenti azzeccati come quello tra polo azzurra e giacca nera.

Chi lo valuta poco elegante, deve sapere che, nel 2018, questo mix ha rappresentato uno dei trend più apprezzati della moda maschile ed è stato sfoggiato in occasione di diversi eventi da grandi del cinema come Jake Gyllenhaal, che scelse proprio la combinazione cromatica sopra menzionata,  e Ryan Gosling.

Il potere della personalizzazione (e dei messaggi social)

Capi basici come la t-shirt stanno tornando di moda anche perché rispondono a un’esigenza sempre più centrale: quella di indossare capi personalizzati, capaci di raccontare, al primo sguardo, il mondo interiore di una persona.

Ecco quindi nascere ogni giorno tantissimi brand che si occupano, tramite ricami e lavoro sul lettering, di customizzare la più classica delle magliette.

In questo trend si inserisce anche la tendenza dei capi, molto amati sui social, caratterizzati dalla presenza di frasi che richiamano a specifiche battaglie, dall’attivismo femminista a tutto quello che riguarda il veganesimo.

C’è chi ha fortemente criticato l’utilizzo che si fa di questi capi, sottolineando il loro essere solo marketing e strumenti per dare lustro al personal branding sui social.

Al di là dei discorsi valoriali, di innegabile c’è il loro fare tendenza e il loro aver contribuito all’inizio di un nuovo capitolo della storia della t-shirt, un capo che, fino a qualche anno fa, veniva tirato fuori dall’armadio quando non si avevano altre alternative da sfoggiare.

La tendenza genderless

Il ritorno dei capi basici si inserisce nell’ambito di diverse tendenze che stanno caratterizzando, ormai da tempo, la moda sia maschile, sia femminile.

Se, da un lato, abbiamo la già ricordata ricerca di capi di abbigliamento semplici e pratici, personalizzabili in modo da esaltare l’unicità di ogni individuo, dall’altro non si può non chiamare in causa l’approccio genderless, che sta caratterizzando le collezioni di sempre più stilisti.

Negli ultimi anni, diversi designer hanno abbracciato questa tendenza, concentrandosi in particolare sulla tuta, un tipo di outfit che ha iniziato a vivere la seconda fase della sua esistenza con la pandemia, che ci ha visti tutti affrontare la necessità di conciliare comodità nei movimenti ed estetica tra le mura domestiche.

Se poi si pensa ai numerosi vip che sono stati fotografati nella loro quotidianità mentre la indossavano, è facile capire come mai, in poco tempo, sia passata da capo sportivo per eccellenza a divisa glamour, sinonimo di comodità e di possibilità di indossare un outfit senza etichette, nel quale riconoscersi in ogni momento della giornata.

Impostazioni privacy