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Il ruolo di Matteo Salvini nella faccenda dei migranti

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Ignazio Taormina

Matteo Salvini, attuale Vicepresidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e Ministro delle infrastrutture e trasporti. E’ stato e continua ad essere al centro dell’occhio del ciclone sulla vicenda delle immigrazioni irregolari che avvennero e continuano a consumarsi in Italia. Non perdendo mai occasione per esprimere il suo dissenso su tale fenomeno.  Che ad oggi lo vede coinvolto in un processo che accusa il leader della Lega di sequestro di persona.

La nomina come ministro dell’Interno

Ma cerchiamo di ricostruire questa vicenda, era il primo Giugno del 2018, quando Matteo Salvini venne nominato Ministro dell’Interno durante il primo governo Conte.

Fin da quel momento la linea di Salvini è chiara e decisa, stop alle immigrazioni clandestine, chiudendo i porti italiani.

Prime dichiarazioni di Matteo Salvini e prime posizioni prese

Più volte presente nei salotti televisivi sottolineò con fermezza che chi non avesse i requisiti necessari per poter stare in Italia, sarebbe stato rispedito al proprio paese.

Schierandosi più volte contro le ONG, definendole dei viaggi organizzati e con interessi economici alle spalle.

Con l’ingresso del Decreto Sicurezza, inizieranno una serie di vicende che porteranno il leader della Lega al centro di tante polemiche.

Portandolo ad arrivare anche dentro alle aule di tribunali, con pesanti accuse a suo carico.

Ma se da un lato c’è chi criticò aspramente l’operato di Salvini, reo di non aver permesso all’ONG “Aquarius” con 632 migranti a bordo salvati in mare di poter attraccare nei porti italiani.

C’è anche chi giudicò l’operato dell’allora Ministro degli Interni, corretto, aumentandone il suo share in termini di consensi.

Il “Decreto sicurezza bis” e le accuse di sequestro di persona

L’estate di Salvini inizia con l’approvazione del “Decreto Sicurezza Bis”.

Tale misura ancor più stringente, prevede multe salatissime per le ONG che violano il divieto di accesso nelle acque italiane, arresto obbligatorio in flagranza di reato del comandante o dell’ufficiale di bordo della nave che commetta il il reato di resistenza o di violenza contro una nave da guerra,  fino ad arrivare al sequestro immediato e la successiva confisca della imbarcazione.

La prima denuncia arrivò da parte dell’imbarcazione “Diciotti”, che accusò Matteo Salvini di aver sequestrato 177 persone, privandoli del loro diritto alla Libertà.  Sulla vicenda indagò la Procura di Palermo, il leader della Lega nominò come suo tutore legale l’Avvocato Giulia Bongiorno.

La stessa procura richiese l’archiviazione del caso che venì rigettata dal tribunale dei ministri di Catania. Rincarando la dose e chiedendo ufficialmente al Senato della Repubblica l’autorizzazione a procedere.

Matteo Salvini tramite una lettera aperta chiede di negare tale autorizzazione

Salvini, mediante una lettera aperta, pubblicata da un noto quotidiano, dichiara di aver agito esclusivamente negli interessi della Nazione chiedendo al Senato di negare l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti.

Il 20 Marzo del 2019 il Senato della Repubblica nega l’autorizzazione a procedere in giudizio, con 237 voti a favore e 61 contrari.

I casi Gregoretti e Open Arms

Ma le disavventure giudiziarie per Matteo Salvini continuarono, venendo coinvolto in altri due procedimenti penali riguardanti presunti sequestri di persona.

Nell’estate del 2019, l’associazione ambientalista “Legambiente” fece pervenire un esposto alla procura di Siracusa per la vicenda dell’imbarcazione militare Gregoretti, alla quale venne negata l’autorizzazione a far sbarcare nei porti italiani i 116 migranti che si trovavano a bordo, avvenuta prima che gli altri stati dell’UE si fossero presi l’impegno ad accoglierli.

Come per il precedente caso venne richiesta l’archiviazione da parte della procura. A inizio dicembre il Tribunale dei Ministri che aveva a disposizione 90 giorni di tempo per decidere, domandò al Senato l’autorizzazione a procedere in giudizio.

Nella giornata del 12 febbraio 2020,  l’Aula del Senato della Repubblica ha votato a favore della richiesta di autorizzazione a procedere secondo le forme ordinarie.

Matteo Salvini prosciolto

Il 14 maggio del 2021 Nunzio Sarpietro, GUP  di Catania, proscioglie Matteo Salvini dalla pesante accusa di sequestro di persona in relazione alla vicenda Gregoretti, emettendo una sentenza di non luogo a procedere.

Interviene la procura di Agrigento

Ma i guai giudiziari per il leader della Lega non terminarono certo qua, nell’estate del 2019 il procuratore di Agrigento. Lo stesso dopo aver effettuato una ispezione a bordo dell’imbarcazione “Open Arms” ed avendo evidenziato una situazione di emergenza massima, ne ordinò il sequestro preventivo di urgenza del natante, l’attracco al vicino porto di Lampedusa e l’immediato sbarco dei migranti a bordo della nave. 

Nel novembre del 2019 la procura di Palermo, ricevuti gli atti da parte della procura di Agrigento, invia il fascicolo intestato a Matteo Salvini al Tribunale dei Ministri con l’indicazione di portare avanti le indagini sull’operato dell’ormai ex Ministro dell’interno per le circostanze di reato di sequestro di persona e di omissione di atti d’ufficio.

Matteo Salvini rinviato a giudizio

La Giunta per le immunità del Senato della Repubblica, ricevuta l’ufficiale richiesta del Tribunale dei Ministri di Palermo per ottenere l’autorizzazione a procedere contro Salvini, prima respinta con la votazione del maggio 2020. Successivamente ribaltata nella seduta del 30 luglio 2020, dove la maggioranza dei Senatori concesse l’autorizzazione a procedere in giudizio secondo i termini di legge.

Fissata la data della prima udienza

Nella giornata del 17 aprile 2021 il Giudice dell’udienza preliminare emette il rinvio a giudizio di Matteo Salvini per la faccenda Open Arms, accogliendo quindi la richiesta della Procura di Palermo e fissando la prima udienza del processo al 15 settembre 2021.

 

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