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Non fare questo errore rischi seriamente di non andare più in pensione

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Giacomo Mazzarella

La fretta di andare in pensione unita all’eccessiva sicurezza di aver fatto bene i calcoli, possono portare un lavoratore a correre dei seri rischi quando è il momento di andare in pensione.

C’è chi conteggia i propri contributi e decide autonomamente di dare le dimissioni perché crede di essere ormai certo della pensione. Scaricare l’estratto conto dei contributi è il primo passo che ogni lavoratore fa quando inizia ad avvicinarsi all’idea del pensionamento. Ma bisogna saperlo leggere l’estratto conto. Perché non sempre è facile capire note, sigle e contributi espressi in settimane, mesi o anni.

Non fare questo errore rischi di perdere la pensione futura

Il primo strumento utile che un lavoratore ha per verificare la propria carriera contributiva è l’estratto conto. Prima di tutto occorre distinguere tra estratto conto normale ed ECO-CERT. Infatti, il primo è solo informativo, mentre il secondo è certificativo. Significa che spesso i dati riportati nel primo estratto conto non sono propriamente attendibili. E spesso dall’estratto conto ordinario al certificativo cambia molto. Infatti, l’estratto conto certificativo è lo strumento utile per chi vuole capire quando andare in pensione. Un calcolo che però si può fare per grandi linee anche con l’estratto conto ordinario o contributivi come si chiama comunemente. Vietato però prendere iniziative senza aver avuto conferma dall’INPS (e l’ECO-CERT serve come conferma) circa il diritto alla pensione. C’è per esempio chi si dimette dopo che ha calcolato di aver raggiunto un determinato numero di anni di contributi. Il consiglio è di Non fare questo errore rischi

Attenti alle note, possono determinare la perdita del diritto alla pensione

Leggere bene l’estratto conto è fondamentale, a partire dalle note che si trovano a destra. Ma importante è anche trasformare tutti i periodi in settimane. Spesso, infatti, alcuni periodi di contribuzione sono riportati per mesi o addirittura per anni. Portarli in settimane è fondamentale. Perché per esempio la pensione di vecchiaia è una prestazione il cui accesso prevede 67 anni e almeno 20 anni di contributi, cioè 1040 settimane. Per la pensione anticipata servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi le donne, cioè rispettivamente 2227 settimane e 2175 settimane. Sommare tutte le settimane presenti sull’estratto conto è necessario.

Quindi bisogna trasformare anni e mesi in settimane, considerando che sono 52 settimane di contributi quelle che decretano l’anno completo di contribuzione. Un occhio particolare va dato anche alle note presenti nell’estratto conto. La nota 2 significa contributi soggetti a verifica. La nota 3 che a volte diventa nota O significa settimane non utili per il diritto alla pensione di anzianità. Le note 4 e 5 invece riguardano riduzioni al numero massimo di contributi utilizzabili o periodi da verificare in quanto la retribuzione non è alta a tal punto da riconoscere interamente le settimane. molto importante quest’ultimo aspetto, perché magari anche se sono riportate 52 settimane l’INPS riconoscerà meno di un anno pieno di contributi.

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