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3 caratteristiche del Mondo deglobalizzato che dovremmo tenere d’occhio per investire

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Albert Verdese

Quando si parla di proiezioni a lungo termine, facciamo riferimento all’evoluzione di alcune strutture che governeranno l’economia e la politica nei prossimi anni.

Si tratta di un esercizio per alcuni aspetti aleatorio: nessuno può realmente conoscere cosa avverrà nel Mondo l’anno prossimo. È possibile però immaginare che le conseguenze prevedibili di determinati fatti porteranno verso alcuni effetti. Questo è stato vero nel Mondo che usciva dalla Seconda guerra mondiale: chi ha compreso dove andava la globalizzazione ha seguito un treno vincente. Allora ci potremmo chiedere quali sono 3 caratteristiche del Mondo deglobalizzato che, se confermate, avranno un impatto anche sull’economia.

Prezzi, regioni e rivalità

Durante gli ultimi anni gli Stati hanno avuto difficoltà ad approvvigionarsi sulle catene mondiali del valore. La prima conseguenza di una fase di deglobalizzazione riguarderà verosimilmente i prezzi. Se la globalizzazione ha portato prezzi competitivi in beni e servizi, allo stesso modo un Mondo deglobalizzato sarà probabilmente più caro e mediamente inflazionato. Infatti, selezionare gli acquirenti intermedi per la loro vicinanza geografica e di valori significa restringere la concorrenza. I costi aumenteranno, in cambio di una incrementata percezione di sicurezza. Ci si chiede se questo potrebbe poi portare a modificare alcuni paradigmi di politica monetaria (come rivedere l’obiettivo dell’inflazione auspicata al di sotto del 2%). Difficilmente, però, le banche centrali cederanno su questo. Perderebbero credibilità, requisito fondamentale per loro.

La seconda conseguenza che ci potremmo attendere a seguito di una deglobalizzazione è una regionalizzazione. I motivi alla base sono gli stessi: se è vero che un Paese non può permettersi di rischiare di non avere mascherine a disposizione in caso di pandemia; e se è vero che è poco auspicabile essere vittima dei ricatti su gas naturale e benzina; comunque bisogna ricordare che l’autarchia genera storicamente povertà e rabbia sociale. Sembra consequenziale una ristrutturazione in grandi regioni produttive. La più evidente di queste è quella in cui viviamo noi. L’Unione Europea al proprio interno è un grande mercato, libero da dazi e concorrenziale. Ma nei confronti dell’esterno è di un mercato difficile da conquistare, con alti costi d’ingresso e standard di qualità molto elevati.

3 caratteristiche del mondo deglobalizzato che, se confermate, avranno un impatto sull’economia

La terza conseguenza di un Mondo deglobalizzato, se sarà confermata la deglobalizzazione, è che la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina non si interromperà, ma diventerà una costante. Questo può sembrare paradossale, considerando il colossale intercambio commerciale che esiste tra i due Paesi. Ma è già stato confermato dall’amministrazione democratica, che non ha modificato nei fatti la visione del Partito Repubblicano, che aveva promosso la guerra commerciale con Trump nel 2018. La conseguenza? Un possibile cambio sulla provenienza delle importazioni. Messico, India, e sud-est asiatico, se fosse vero, ne uscirebbero privilegiate.

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