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Uno dei baci più famosi della storia di Spagna finisce in tribunale

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Paolo Zignani

Non s’è mai visto un bacio di quel genere, nel corso di una premiazione ufficiale in diretta tv. Lo si può anzi definire aggressione sessuale

Lo sport è diventato il principale canale di trasmissione dei codici di comportamento essenziali, cui non si può trasgredire mai. Il rispetto della diversità, il rapporto con i compagni di squadra, con i tifosi e con il pubblico in generale sono curati con estrema attenzione. Lo scopo è ottenere un’accettabile gestione delle emozioni. E così il bacio del presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales alla calciatrice Jenni Hermoso è diventato un’infamia che grida vendetta agli dei del pallone.

Uno dei baci più famosi della storia di Spagna finisce in tribunale
L’inammissibile abbraccio di Rubiales – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Un mare di commentatori su tutti i massmedia dell’orbe terracqueo ha condannato il gesto, simbolo dell’atavica prevaricazione dell’uomo sulla donna, autentica violazione della libertà, anzi vera e propria violenza sessuale. Eva è stata perdonata: ora il male si diffonde nel mondo attraverso le gesta di un dirigente apicale del mondo del calcio. E tutti devono sapere che Jenni Hermoso, 33enne capitana della nazionale spagnola femminile, è andata in Procura a far valere il proprio diritto di non essere baciata sulla bocca.

Aggredita sessualmente durante la premiazione

E infatti è assolutamente vero: mai forzare i gesti, mai approfittare del proprio ruolo per compiere gesti così confidenziali e sessualmente carichi nei confronti di una persona, se non si ha il suo permesso.  In pubblico, poi, la malefatta si moltiplica. Il presidente della Federcalcio doveva semplicemente dare un bacio sulla guancia alla capitana, al termine della finale mondiale contro l’Inghilterra, vinta per 1-0.

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Luis Rubiales si discolpa – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Doveva essere atto di gentilezza, un gesto di riconoscimento, di encomio e di gioia, ed è diventato un gesto abominevole. Rubiales, tenendo conto della sua posizione di potere superiore alla giocatrice, per la sua carica di numero uno del calcio spagnolo, avrebbe dovuto contenersi. Al contrario, ha dato sfogo all’istinto col pretesto dell’esultanza.

Che cos’è riuscito a fare Rubiales in pochi secondi

Lo si vede avvinghiarsi alla calciatrice, sul palco della premiazione del campionato mondiale d’Australia e Nuova Zelanda. Rubiales, stando di fronte alla Hermoso, la stringe con forza, spingendo il petto della donna sul proprio, e poi, facendo leva con le mani sulle spalle di lei, cerca di balzare con le gambe sui fianchi della calciatrice. Ha tentato di montarle in braccio e la donna, palesemente, si è ritratta, rifiutando il contatto con il basso ventre di Rubiales.

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Manifestazione a sostegno della protesta di Jenni Hermoso – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Il quale, dopo aver fatto dondolare la donna tenendola stretta a sé, le ha poi preso con forza la testa fra le mani, l’ha tenuta ferma, malgrado lei cercasse di svincolarsi, e l’ha forzosamente baciata sulla bocca. Più volte, nel corso del contatto, durato pochi secondi, Jenni Hermoso ha dato palese segno di non gradire quella condotta. Inascoltata, ora rivendica i propri diritti davanti alla magistratura spagnola.

Quell’inaccettabile discorso auto indulgente

Poco dopo il fattaccio, Rubiales, quando è venuto a sapere delle lamentele della Hermoso, sulle prime ha protestato contro il “falso femminismo”, facendo finta di cadere dalle nuvole. Si è giustificato parlando di esultanza, come se la donna non potesse dire di no a un bacio sulla bocca. Nel giro di poco tempo, però, la contestazione è dilagata, da una calciatrice a tutta la nazionale spagnola femminile, ai club e ai colleghi calciatori maschi.

Uno dei baci più famosi della storia di Spagna finisce in tribunale
A Barcellona il bacio incriminato è subito diventato un murales – lintellettualedissidente.it Ansafoto

La RFEF (Real Federación Española de Fútbol) ha dato fiato alle trombe dell’indignazione, parlando di danno enorme ai valori del calcio e dello sport, ma anche alla stessa società spagnola. Fatti del genere “non possono accadere ancora, mai più”. Certo una simile esecrazione morale sembrerebbe meritare circostanze più serie, eppure il problema esiste davvero. Se il fatto fosse accaduto per strada, in altri tempi e fra persone non famose, la donna aggredita avrebbe potuto rispondere con il tradizionale schiaffone in pubblico, umiliando platealmente il responsabile, costretto a scusarsi e ad andarsene con la coda fra le gambe.

L’irrazionale importanza del mondo del calcio

Nel caso della premiazione in diretta tv di un campionato mondiale la soluzione è tutt’altro che a portata di mano e di schiaffo. Tutti i gesti del calcio, tanto più con la maglia della nazionale, sono caricati di esemplarità e quindi hanno una platea mondiale, compresi i minorenni. Il campione sportivo è inoltre preso continuamente a modello. Il dirigente quindi, innanzitutto il numero uno, deve rappresentare tutto questo con una condotta controllata.

Infatti il calciatore dev’essere sempre il primo a mostrare solidarietà alle vittime di una catastrofe naturale e a combattere la mala pianta del razzismo. Ci sono altri sport popolari eppure meno caricati di impegno civile. Il basket e il ciclismo valgono meno, come la stessa atletica, che non è sport di squadra. E così il calcio ha acquistato un’importanza largamente sopravvalutata, immensa, trasformandosi in un metalinguaggio planetario.

Il fascino inquietante dei campioni miliardari

Una situazione imbarazzante. La morale fa sorridere, invece il campione di calcio muove capitali enormi e ha addirittura un peso geopolitico, come dimostrano gli investimenti miliardari dell’Arabia Saudita e del Qatar. Luis Rubiales si è trovato contro il suo mondo ed è stato subito sospeso e sostituito ad interim da Pedro Rocha. Il commissario tecnico della nazionale femminile Jorge Vilda è stato immediatamente esonerato, per aver applaudito il discorso con cui Rubiales difendeva il proprio operato.

Gli sponsor premono con la forza dei loro contratti, le reti tv vogliono trasmettere un prodotto di qualità da pagare lautamente. Il calcio femminile, inoltre, è la nuova frontiera dei grandi investimenti. La trasgressione sul piano morale si può perdonare, ma il mercato non perdona. Mai comportarsi come Rubiales, nemmeno nel chiuso delle mura di casa propria. Massimo rispetto per le donne, sempre. E le condotte cariche di desiderio siano consensuali. Il calcio però è diventato un fenomeno inquietante.

 

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