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Non riesci a gioire dei successi degli altri, anche se li ami: che cos’è la sindrome del papavero alto

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Claudio Rossi

Sapete cos’è la “sindrome del papavero alto”? Qualcosa di molto frustrante, che ci allontana dalle persone e dai nostri obiettivi

Si tratta di qualcosa di cui ci accorgiamo. Qualcosa che ci ferisce, ci fa sentire in colpa, ma che, nonostante tutto l’impegno del mondo, non riusciamo proprio a modificare della nostra personalità. Si chiama “sindrome del papavero alto” e consiste nel fatto di non riuscire a gioire dei successi degli altri, anche se li amiamo profondamente. Scopriamo qualcosa in più su questa condizione che crea così grande insoddisfazione in tanta gente.

Sindrome del papavero alto
Cos’è la sindrome del papavero alto? – (lintellettualedissidente.it)

Le relazioni personali sono qualcosa di molto complesso. Sia che si tratti di rapporti di tipo amicale, sia che si tratti di relazioni sentimentali. Non è facile far quadrare tutto, anche perché la nostra mente è quanto di più complesso esista in natura. Per cui, può succedere, anche con una certa frequenza, che un nostro amico, il nostro partner, nostra sorella, raggiungano risultati enormi, eclatanti, ma che non si riesca a essere realmente felici.

Tutto questo non significa che non vogliamo bene a queste persone che, anzi, amiamo profondamente. Ma si tratta della “sindrome del papavero alto” di cui abbiamo brevemente fatto cenno. Qualcosa di cui ci accorgiamo e che ci crea grande sofferenza, in quanto non riusciamo a modificarci e ci sentiamo in colpa.

La sindrome del papavero alto

Come detto, si tratta di una sensazione logorante, perché è qualcosa di inevitabile per noi, ma, allo stesso tempo, di perfettamente cosciente. E si tratta di una condizione psicologica molto più diffusa di quanto si possa pensare, che, anche per questo, è assai difficile da gestire. Gli esperti l’hanno chiamata così perché richiama l’idea di tagliare i fiori che crescono più alti degli altri. Quindi, di tagliare le gambe, di tarpare le ali, a chi svetta, a chi è capace di spiccare il volo.

Invidia, come gestirla
Fare pace con l’invidia foto: Ansa – (lintellettualedissidente.it)

Tutto ciò nasce evidentemente da una importante carenza di autostima, di persone che fanno fatica a individuare elementi di positività in sé stessi, tanto per ciò che concerne la propria immagine fisica, quanto per quello che riguarda le proprie capacità personali e professionali. Si tratta anche di qualcosa di antropologico, dato che le donne hanno statisticamente maggiore probabilità di essere oggetto di questo tipo di invidia, sia da parte di altre donne, sia da parte degli uomini, che si sentono sminuiti nella loro virilità quando vedono una donna “davanti a loro”.

Si vive dunque un senso di frustrazione costante, convinti di non aver avuto ciò che si merita, a fronte invece di altri che ce l’hanno fatta. Ma si vive anche un senso di colpa, quando non si riesce a essere realmente felici per il successo di qualcuno che ci sta vicino. Qualcosa che diventa anche un ostacolo per il raggiungimento dei propri obiettivi. Il primo passo, dunque, è quello di fare pace con l’invidia, di essere centrati su sé stessi, su cosa si è capaci di fare. Evitare il confronto non è possibile, lo faremo sempre. Ma dobbiamo farlo in maniera sana, perché la concorrenza leale ci aiuta a spingerci sempre oltre i nostri limiti.

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