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Quarta teoria politica: tutto quello che c’è da sapere sul libro Aleksandr Dugin

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Vincenzo Colao

Il libro di Aleksandr Dugin Quarta Teoria Politica è considerato uno dei più interessanti per quanto riguarda la necessità di approfondire il comunitarismo.

Di sicuro non è l’unico libro sull’argomento, però è uno dei più interessanti come dimostra il fatto che c’è stata una piccola casa editrice, cioè Nuova Europa, che ha iniziato un progetto e cioè proprio quello di pubblicare dei testi che vadano ad approfondire questo argomento.

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Di cosa parla il libro Quarta Teoria Politica di Aleksandr Dugin

Note biografiche sull’autore di quarta Teoria Politica

Molti critici e persone che vogliono approfondire certi argomenti legati al comunitarismo hanno di sicuro letto il libro di Aleksandr Dugin, Quarta Teoria Politica.

Come tutti sappiamo negli ultimi anni la globalizzazione, nonché lo show business, hanno avuto un effetto negativo sull’individualità e sull’identità dell’essere umano il quale non c’è più sentito solo o allenato.

In pratica è stata incastrato in una esistenza un po’ effimera a uso e consumo della grande impresa della grande Finanza e delle multinazionali nonché del sistema economico Politico e culturale Occidente e Americanocentrico.

Tutto quello che abbiamo detto finora è stato condiviso da critici che hanno collegato questo tipo di scenario alla nascita, o soprattutto al ritorno sulla scena, di movimenti che si contrappongono al mito totalitario liberale democratico per superare ogni tipo di ideologia.

Tra questi movimenti c’è appunto il comunitarismo, che abbiamo accennato già, perché si tratta di un movimento che ha lo scopo di liberare ogni essere umano da tutte le conseguenze negative della modernità di una società che è diventata materialista,iper tecnologica e troppo commerciale.

In questo senso può essere molto utile per andare a scoprire quello che ha scritto il politologo russo Aleksandr Dugin nel suo libro La Quarta Teoria Politica.

Chi si è occupato di questo autore, cercando di scoprire qualcosa di più sulla sua vita e sulle sue opere, si sarà accorto che non è un personaggio molto facile da inquadrare dal punto di vista ideologico nel senso che risulta essere molto poliedrico.

Nasce nel 1962 in una famiglia economicamente da considerare di livello medio alto.

Come filosofo si pone subito da critico radicale dell’altra borghesia.

Tappe importanti della vita di Aleksandr Dugin

Inoltre subito dopo il crollo sovietico diventa collaboratore ed ispiratore del leader del Partito Comunista della Federazione Russa, per poi fondare insieme allo scrittore Eduard Limonov e ad altri militanti il partito nazionalbolscevico, negli anni 90, che raccoglieva tra i suoi iscritti giovani poveri e sbandati, nonché delusi dall’avvento del liberalismo sfrenato in Russia.

Nel corso della sua carriera si ispirò a una sorta di spiritualismo gnostico, ispirandosi in tal senso a Evola e René Guénon.

Però alla fine degli anni 90 decide di rompere i suoi rapporti con Limonov, il quale era diventato un fiero oppositore di Putin, mentre lui diventa uno dei filosofi più apprezzati nonché ascoltati della Russia.

Addirittura con le sue idee riesce ad  affascinare persino il leader Russo Putin.

Proprio grazie all’opera la quarta teoria politica Aleksandr Dugin si pone l’obiettivo di analizzare, con lo scopo di superare, alcune importanti teorie politiche dei secoli passati quali il Comunismo e il Liberalismo.

Questi movimenti che abbiamo citato vengono considerati dal filosofo come totalitarismi ideologici della modernità perché si pongono in antitesi rispetto a certi valori per lui molto importanti quali la comunità popolare, la giustizia sociale nonché la libertà delle persone perché la sua ottica è legata a un progetto culturale che si preoccupi dell’essere umano.

Ecco perché è molto da considerare il suo saggio, visto che recupera il concetto del filosofo de Benoit col quale collaborò molto spesso c’è la contrapposizione tra la periferia e l’elitè perché toccano un aspetto che farà decadere l’antico steccato che c’è sempre stato tra destra e sinistra.

Cosa sostiene Aleksandr Dugin sul Liberalismo

La sua visione

Per quanto riguarda il Liberalismo egli sostiene ormai diventata un’ideologia dominante all’interno delle élite politiche occidentali, sconfiggendo quindi tutte le teorie legate al comunismo e al fascismo.

Il Liberalismo si è dimostrato una delle teorie più stabili, anche se comunque poi è annegato in un certo senso tutte le altre teorie basandosi su un’idea falsa di libertà e cioè quella economica di chi possiede le risorse perché si poneva l’obiettivo di sdoganare l’egoismo dell’essere umano.

Secondo il Liberalismo sono da considerare liberi per quanto riguarda le chiese, dogmi, governi ,nonché la redistribuzione della ricchezza, legami etnici e identità collettive. Però non sono come lui definisce liberi come lo erano per esempio gli anarchici alla Proudhon, nonché socialisti della prima ora.

Per quanto riguarda i primi che abbiamo nominato e cioè gli anarchici alla Proudhon l’autore di considera come quelli che puntarono all’autonomia e all’autodeterminazione considerando per esempio come alternativa al governo un lavoro autogestito in comune e per questo libero.

Ecco perché secondo questo filosofo la “libertà di”, perché a lui piaceva usare questa espressione, era positiva perché rappresentava la forma più autentica per l’essere umano.

Un’altra cosa molto importante è che gli ultimi sostenevano che il liberalismo non era diverso per quanto riguarda la responsabilità sui crimini psicologi rispetto al Nazifascismo e al Comunismo.

In questo senso è molto importante riportare testualmente alcune delle parole delle frasi di Aleksandr Dugin proprio per spiegare quest’ultimo concetto che abbiamo detto:

“Egli è responsabile della schiavitù e della distruzione dei nativi americani negli USA, per Hiroshima e Nagasaki, per le aggressioni in Serbia, Iraq e Afganistan, per la devastazione e lo sfruttamento di milioni di persone sul pianeta, e per le menzogne ignobili e ciniche che imbellettano queste verità storiche”.

Conclusioni

La visione quindi di Aleksandr Dugin la possiamo definire come multipolare, così definita in quanto va contro ogni tipo di scontro di civiltà che era teorizzato dai neocon statunitensi, ma in realtà invece era a favore del dialogo tra persone popoli e civiltà diverse.

Infine Specifichiamo che Aleksandr Dugin decide di identificare quella che lui chiama seconda teoria politica, ovvero socialismo e comunismo, con la sinistra, che era invece la prima teoria a criticare in maniera radicale Il Liberalismo.

Dentro questa categoria egli ne identifica altre più piccole e cioè i nazionalisti e di sinistra, la nuova sinistra, la Vecchia sinistra che doveva essere collegata, secondo la sua idea, ai socialdemocratici e ai seguaci della terza via Blairiana nonché ai marxisti ortodossi.

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