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Ucraina, perché la controffensiva fa pena

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Maria Vittoria Ciocci

L’intelligence inglese analizza le strategie belliche ucraine, individuando i motivi che si nascondono dietro l’attuale condizione di stallo.

Il conflitto russo-ucraino si trova al momento in una condizione di stallo, situazione che potrebbe stabilizzarsi ulteriormente con il sopraggiungere della stagione invernale. Il Presidente Zelensky ha espresso la sua insoddisfazione in merito alla mancata avanzata delle truppe e, tramite un comunicato ufficiale, ha confermato la sostituzione del comandante delle forze armate Viktor Khorenko con il colonnello Serhii Lupanchuck.

Controffensiva ucraina poco efficace
La controffensiva ucraina non ottiene i risultati sperati: il conflitto di trova in una condizione di staticità – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

“Un ufficiale esperto, un ufficiale di combattimento, il comandante giusto, una persona che può aggiungere più potere alle nostre Forze per le Operazioni Speciali” – lo descrive il Capo di Stato ucraino. A questo proposito, sembra che Khorenko non abbia ricevuto alcun tipo di giustificazione in merito alla sua sostituzione. “L’ho appreso dai media” – ha ammesso – “Ho parlato con il comandante in capo Valerii Zaluzhnyi, che non ha saputo spiegarmelo”. Zelensky confida nelle competenze del nuovo comandante delle forze armate, nella speranza di poter sfondare finalmente il fronte nemico e ribaltare le sorti del conflitto. Un desiderio che, tuttavia, non rientra nelle aspettative dei suoi collaboratori.

Soldati fermi in trincea

L’intelligence britannica ha analizzato ampiamente le dinamiche del conflitto. Le problematicità che impediscono un’eventuale avanzata militare si riassumono in mancanza di soldati e forza militare controffensiva efficace. Le truppe di Zelensky rimangono statiche intorno alla città di Avdiivka, nel Donbass. Il possibile utilizzo degli aerei da caccia si è rivelato fondamentalmente inutile, in quanto entrambi i fronti vantano una forza aerea difensiva notevole. “L’assalto russo su larga scala annaspa di fronte a forti difese ucraine” – si legge nel bollettino dell’intelligence.

Comandante controffensiva ucraina
Le difese ucraine resistono: i soldati finiscono in trincea – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Quando offensiva e controffensiva vantano il medesimo potenziale di azione, i soldati finiscono in trincea. Tale staticità deriva inoltre dall’ampiezza geografica dei territori coinvolti. Tanto Zelensky, quanto Putin, faticano a riunire le truppe in modo da sviluppare un piano di attacco concreto ed efficace, proprio perché il campo di battaglia si estende per oltre 1200km. Nelle ultime ore l’esercito ucraino ha distrutto 24 droni nemici e un missile X-59 lanciato durante la notte. I russi hanno tentato di sfondare le linee ucraine con sette lanci missilistici e settanta attacchi aerei. “Sfortunatamente, ci sono stati impatti” – ha spiegato Zelensky – “Secondo i dati preliminari, senza vittime”. Le città colpite: Leopoli, Odesa, Kharkiv, Kherson e Ivano-Frankivsk.

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