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Noi abbiamo dimenticato l’Ucraina, Putin no

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Paolo Zignani

Fallita la controffensiva ucraina, da diversi giorni torna ad attaccare la Russia. Putin vuole un successo significativo, prima dell’inverno.

Dopo proclami di controffensiva e vittoria dell’Ucraina, fino a ricacciare i russi entro i loro confini, e tutte le interviste agli esperti di geopolitica e di strategia militare, i massmedia hanno improvvisamente trascurato la guerra d’Ucraina, che pure sta ancora proseguendo, con morti e feriti e importanti iniziative belliche. Oggi, sabato 14 ottobre, si contano cinque giorni di attacchi russi alla città di Avdiivka.

Noi abbiamo dimenticato l'Ucraina, Putin no
Un condominio di Avdiivka squarciato da una bomba russa – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Avdiivka è una città industrializzata di 30mila abitanti a 20 chilometri da Donetsk, uno dei simboli della resistenza ucraina all’invasione russa. Cadesse Avdiivka, avanzerebbe significativamente tutta la linea del fronte, verso altre città di media importanza. E come sostiene il comandante dell’amministrazione militare locale ucraina Vitaliy Barabash, i russi stanno circondando la città da tutte le parti, creando una cintura di avamposti. L’Ucraina risponde agli attacchi, ma non può più ottenere continuamente aiuti, visto lo stop imposto dai Repubblicani americani. Avdiivka è nota per una grande e ambita fabbrica di carbone, che durante il conflitto è stata trasformata in una fortezza protetta con trincee e bunker.

Putin non ha dimenticato l’Ucraina

Nel frattempo l’esercito di Mosca ha riserve di munizioni e di uomini tali da permettersi una controffensiva vera e propria su tutta la linea del fronte. Lo ha dichiarato il rappresentante della Russia durante la recente riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Si avvicina l’inverno, che costringerà gli eserciti a una minore mobilità, e si avvicinano anche le elezioni politiche russe. Vladimir Putin si ricandiderà e potrà vincere di nuovo facilmente: il suo obiettivo va oltre, e consiste nel mantenimento di un sistema di potere che la ribellione della compagnia Wagner aveva seriamente minacciato. Il presidente in carica vuole dunque un successo importante prima delle elezioni, che dimostri palesemente la sconfitta della Nato. Così la pressione russa cresce diffusamente; fra i centri principali aggrediti negli ultimi giorni c’è anche Kupyansk

Noi abbiamo dimenticato l'Ucraina, Putin no
Un abitante di Arviivdka ispeziona quel che resta della sua casa – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Vladimir Putin, dalle notizie degli ultimi giorni, avrebbe inoltre nominato un successore già pronto a subentrargli, in caso di necessità. Si tratta di una soluzione istituzionale, che garantirebbe la continuità, dato che si parla di Michail Misushtin, premier in carica, dal ruolo palesemente subordinato al presidente della Federazione, che l’ha nominato ricevendo il consenso della Duma. Misushtin è un economista nato in Bielorussia, di origine ebraica.

Contrariamente a quanto è stato detto più volte dai massmedia italiani, la Russia non è isolata. A ulteriore sostegno, ci sono i mille container carichi di equipaggiamento militare e munizioni, che la Corea del Nord ha consegnato a Mosca, in cambio dell’avanzata tecnologia di cui dispone la Russia, indispensabile a Pyongyang per proseguire il piano di rafforzamento delle armi nucleari. E’ un’informazion data dal portavoce del consiglio nazionale di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby. La consegna dei mille container è stata effettuata da poche settimane.

 

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