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Nella città di Bakhmut non si muore abbastanza, Mosca manda altri 10 mila soldati

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Gianluca Merla

Continuano i sanguinosi combattimenti nell’insediamento. Ora Mosca manda altri 10 mila soldati a Bakhmut

Una guerra violenta e sanguinosa in cui – nonostante se ne parli sempre molto rispetto ai primi mesi di battaglie – si continua a morire a centinaia ogni giorno.

Altri diecimila uomini russi a Bahkmut
Putin ha stanziato altri diecimila soldati russi a Bahkmut (Credits foto: Ansa) – L’intellettualedissidente.it

I combattimenti, infatti, continuano senza sosta e le due fazioni si scontrano anche solo per conquistare un metro di terra fangosa che può valere nulla, oppure può valere tutto.  Mosca infatti sembra essere intenzionata a prendere e tenere Bakhmut a tutti i costi e per questo ha mandato altri 10 mila soldati nella battaglia. Ma vediamo perché.

Altri 10mila soldati di Mosca a Bakhmut

L’andamento della guerra in Ucraina diventa sempre più difficile da comprendere senza una disamina completa da parte di esperti militari e addirittura fonti dirette sul campo di battaglia. Se molti analisti continuano a parlare della controffensiva ucraina in termini ottimistici e positivi, per altri l’andamento delle azioni condotte dalla truppe di Kiev non sembra essere decisiva per un’imminente vittoria e cacciata dell’esercito russo dal territori ucraino. Tuttavia, sembra esserci un dato di fatto: sia la Russia che l’Ucraina vogliono assolutamente Bakhmut.

Altri diecimila uomini russi a Bahkmut
La battaglia per la presa della città continua e i russi rilanciano (Credits foto: Ansa) – L’intellettualedissidente.it

Sebbene ormai da settimane in molti abbiano annunciato la presa della città da parte delle truppe russe, in realtà Putin non può cantare ancora vittoria. Non tutto il territorio nei pressi della città è stato preso dal Cremlino, ma sembra essere proprio questo l’obiettivo principale delle truppe di Mosca. Proprio per questo Putin ha deciso di mandare altri 10mila uomini a Bakhmut con l’intenzione di continuare la battaglia e prendere definitivamente la città. Un investimento di uomini e mezzi che dimostra quanto questa sia diventata un simbolo dell’andamento della guerra per entrambe le fazioni. La Russia crede che la presa di Bahkmut potrà aprire le porte alla conquista dell’intera regione di Donetsk, mentre l’Ucraina è decisa a non perdere la città per dare un altro schiaffo morale all’esercito di Mosca.

Il risultato non può che essere una  vera carneficina. Il ministero della Difesa russo ha infatti annunciato in queste ore di aver ucciso oltre 300 militari di Kiev, oltre ad aver distrutto numerosi mezzi corazzati e di artiglieria. Affermazioni smentite dall’esercito di Zelensky, che continua a parlare di situazione difficile, anche di una continua e forte resistenza da parte dei soldati ucraini. I diecimila soldati impiegati da Mosca avranno forse un ruolo nella decisiva offensiva per la presa della città, ma potrebbero anche nascondere una debolezza sul campo di battaglia da parte della Russia, con la necessità di far rifiatare gli uomini al fronte.

L’aumento delle spese militari per il 2024

Altri diecimila uomini russi a Bahkmut
Il Cremlino è intenzionato ad aumentare la sua spesa militare (Credits foto: Ansa) – L’intellettualdissidente.it

Intanto l’Intelligence britannica ha fatto trapelare una notizia secondo cui il ministero delle Finanze russo avrebbe diffuso alcuni dati sulle previsioni di spesa del proprio apparato militare. Secondo le informazioni britanniche, infatti, il Cremlino sarebbe intenzionato ad aumentare di circa il 30% la propria spesa pubblica militare per il 2024. Se così fosse la Russia metterebbe a bilancio circa 10.800 miliardi di rubli per sostenere la propria Difesa, una cifra pari al 6% del suo PIL.

Una notizia preoccupante per la popolazione russa – che vedrebbe calare ancora il proprio potere d’acquisto e la propria Economia – ma anche per Zelensky. L’aumento vertiginoso delle spese militari significherebbe l’intenzione da parte della Russia di continuare ancora per molto il conflitto in Ucraina. Una scelta che, molto probabilmente, va di pari passo con lo stanziamento di ulteriori diecimila uomini a Bahkmut. Resterà da vedere quale sarà la risposta dell’Occidente a questa mossa del Cremlino, soprattutto in vista delle prossime elezioni presidenziali in Usa.

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