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Gaza, il cibo è finito

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Gianluca Merla

La situazione umanitaria è arrivata davvero al limite e, mentre continuano i bombardamenti, migliaia di persone saccheggiano in cerca di cibo

Diventa sempre più disastrosa la situazione umanitaria in Medio Oriente. Nella Striscia di Gaza, infatti, anche i servizi basilari iniziano a mancare e le conseguenze sono sempre più evidenti.

A Gaza il cibo è finito
Migliaia di cittadini hanno preso d’assalto i depositi di scorte alimentari (ansa) – L’intellettualedissidente.it

La guerra sta infuriando ormai da quasi un mese e a subirne il maggio impatto sono, come sempre i cittadini. A testimonianza di ciò l’ultimo episodio avvenuto a Gaza, dove alcuni cittadini hanno preso d’assalto un deposito di riserve alimentari, saccheggiandolo. Ecco che cosa sta succedendo.

Deposito Onu preso d’assalto dai civili

Sono stati in migliaia i residenti che hanno fatto irruzione nei magazzini Onu all’interno dei quali vi erano numerose scorte e riserve alimentari, come farina, pasta e altri generi di prima necessità. Il deposito era gestito dall’Agenzia dell’Onu per i rifugiati in Palestina e in Medio Oriente, ed evidentemente per molti civili disperati rappresentava l’unica frontiera tra la sopravvivenza e la morte. Dunque sono stati tantissimi i cittadini che hanno fatto irruzione nell’edificio, riuscendo a prendere tutto quello che si riusciva.

A Gaza il cibo è finito
Potrebbe essere un primo segnale di anarchia (ansa) – L’intellettualedissidente.it

A diffondere le notizia dell’assalto al deposito di riserve alimentari sono stati i responsabili dell’organismo. Attraverso la pubblicazione di un comunicato le autorità hanno riferito quanto accaduto, disegnando una situazione che sta andando ben oltre la disperazione e che preoccupa non poco le autorità internazionali. “Si tratta di un preoccupante segno – si legge nel comunicato diffuso dai responsabili dell’organismo – che le norme giuridiche e civili stanno cominciando a collassare dopo tre settimane di guerra e un assedio serrato su Gaza”. Sarebbero dunque sempre meno i freni inibitori che separano i cittadini dal commettere un crimine per poter garantire la propria sopravvivenza e tutto questo è dovuto alla disperazione causata dalla guerra.

In città iniziano a mancare cibo e acqua, mentre per alcune ore l’intera città di Gaza ha subito un blackout di corrente, internet e reti di comunicazione. I responsabili dell’organizzazione hanno delineato il quadro attuale sulla popolazione civile. “Le persone sono spaventate, frustrate e disperate –  si legge nel comunicato – c’è molta tensione e paura, soprattutto da quando le linee telefoniche e le comunicazioni internet si sono interrotte”. Dunque la città di Gaza è sempre più stretta nella morsa dell’esercito israeliano, che potrebbe invadere il territorio da un momento all’altro. Intanto si chiedono ulteriori aiuti per la Striscia di Gaza. Quelli arrivati in queste ultime ore dal valico di Rafa, infatti, rappresentano una minima percentuale del fabbisogno dei cittadini.

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