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Abu Mazen tace, ed è come se morisse

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Gianluca Merla

Il suo silenzio è assordante e dimostra come la sua figura sia sempre più marginale nel conflitto israelo-palestinese

Gli attacchi di sabato 7 ottobre in Israele da parte di Hamas hanno sconvolto il mondo e hanno dimostrato, qualora ce ne fosse ancora stato bisogno, quanto sia facile attentare agli equilibri internazionali.

Abu Mazen tace
Il Presidente dell’Olp è sempre più marginale (Ansa) – L’Intellettualedissidente.it

Ma c’è una figura che, nelle ultime ore, sta venendo totalmente marginalizzata, nonostante la sua storica e formale importanza sul territorio e in relazione alle questioni politiche della regione palestinese: Abu Mazen. Maḥmūd ʿAbbās, questo il suo vero nome, sembra essere sempre più influente per le sorti della Striscia di Gaza e dei palestinesi. E il suo silenzio è assordante.

Il leader in trappola

Continua a far discutere la posizione di Abu Mazen e il suo ruolo a seguito degli attacchi di Hamas in territorio palestinese. Il presidente dell’Olp (l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina) non ha praticamente preso posizione sulla vicenda e questo dimostra la sua crescente debolezza nella regione, nonostante la sua sia formalmente una figura chiave nella regione. Tuttavia, Maḥmūd ʿAbbās ha le mani legate ed è stretto nella morsa della questione israeliana e del conflitto interno tra Al Fatah e Hamas.

Abu Mazen tace
Ha mantenuto una posizione quasi neutrale a seguito degli attacchi di Hamas (Ansa) – L’intellettualedissidente.it

Quest’ultima governa di fatto Gaza ed è riuscita negli ultimi anni a far sua la voce dei palestinesi. Dunque Abu Mazen non può correre il rischio di commettere un vero suicidio politico, a fronte della sua posizione sempre più fragile. Le sue uniche parole sulla vicenda degli attentati di sabato sono state di condanna nei confronti “delle uccisioni di civili da ambo le parti”. Non può esporsi troppo contro Hamas, perché sarebbe il via libera ad Israele per un’azione militare contro Gaza, ma non può nemmeno appoggiare l’organizzazione terroristica, con il rischio di perdere anche la Cisgiordania.

Una situazione di un leader in trappola per un uomo che, ormai alla soglia degli 88 anni, non ha più molte carte da giocare. La situazione nella Striscia di Gaza e tra la popolazione palestinese è talmente fragile che sarà impossibile per Abu Mazen prendere una posizione netta e far da pacere in una situazione che non può far altro che esplodere. D’altronde, un recentissimo sondaggio tra la popolazione palestinese ha fatto emergere quanto la popolarità dello storico leader sia ormai piuttosto fragile. Nemmeno l’intervento del segretario di Stato americano Antony Blinken sembra essere stato efficace per risollevare il prestigio e l’autorità di una figura politica, quella di Abu Mazen, ormai avviata verso il declino.

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