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Lavorare da casa rende come lavorare in ufficio? Lo studio americano svela una realtà sconcertante

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Fabiana Donato

Lavorare da casa, quella che sembrava una misura temporanea ai tempi della pandemia, diventa un nuovo stile di vita: rende davvero?

Lo smartworking è stato ed è tutt’ora una forma di lavoro definita “flessibile”, e per quanto contraddistinta da orari, contratti e responsabilità come un qualsiasi altro lavoro “fisico”, presenta delle complessità. Gli interrogativi sono tanti, e proprio per questo è uno studio americano che ha deciso di porre in essere un’analisi determinante affinché si possa comprendere al meglio e affrontare questo cambiamento generazionale di natura digitale. Lavorare da casa, rende?

Quali sono i vantaggi del lavorare da casa
26-10-2023 Lintellettualedissidente.it

A che cosa si fa riferimento? Lavorare da casa è senza ombra di dubbio una condizione che è entrata a far parte nelle vite delle persone in maniera repentina e improvvisa. Prima del covid-19 mai nessun insegnante della scuola pubblica avrebbe pensato di fare lezione tramite lo schermo di un pc, stessa cosa per chi lavora in azienda. In certi casi però, in quei luoghi di lavoro in cui il contatto umano può essere ridotto, non si è rivelata poi una mossa tanto negativa. Ma nonostante ciò ci sono dubbi da sfatare.

Perché è verosimilmente più comodo per alcuni lavoratori operare da casa, e questo è dato in base alle loro esigenze. Senza dimenticare il fatto che certi datori potrebbero persino risparmiare in questa situazione. Allora, ci sono più vantaggi che svantaggi? Lo studio dimostra un dato rilevante, ma troppo spesso dato per scontato o passato inosservato.

Lavorare da casa, ecco cosa dice lo studio america

Lo studio verte attorno una determinata categoria di lavoratori in un contesto a sua volta ben delineato. A trattarlo è un gruppo di economisti del Massachusetts, effettuano lavori di ricerca all’Institute of Technology dell’Università della California. Il dubbio è sorto proprio attorno alla domanda enigmatica più discussa del momento: “tornare del tutto sul posto o lavoro o meglio lo smartworking?” La risposta lascia senza parole.

Tutti i vantaggi del lavorare da casa
Smartworking, conviene o no? – Lintellettualedissidente.it

La ricerca è stata realizzata nei confronti di giovani lavoratori, appunto dei neoassunti in un’azienda indiana. Qual è la variabile considerata? Senza dubbio il risparmio da parte dei datori di lavoro sugli immobili e i costi dell’energia, è di portata abbastanza rilevante, ma ne vale la pena se a rimetterci è proprio la produttività? Un’azienda senza la sua forza lavoro carica ed energica, qualsiasi sia l’ambito, non può andare avanti.

Lo studio ha evidenziato una riduzione del 18% della produttività sin dal primo giorno, è un dato preoccupante ai fini della crescita aziendale. Questo però è il punto di vista di uno studio su una categoria che non ha mai lavorato, quindi l’approccio e la visione potrebbe essere falsata rispetto a chi lavora da tempo.

Infatti, secondo un’altra analisi, quella della società di consulenza McKinsey & Co, è saltato fuori che la soluzione ottimale che contribuisce a rendere produttiva l’azienda ed economici i costi, è un vero compromesso. Lo sposalizio più efficace sembra proprio essere “metà e metà”. Un po’ in smart e l’altra parte in loco. In questo caso, non si è modificato il valore della produttività, quanto invece quello della felicità dei dipendenti.

Per quanto possa sembrare scontato, è in realtà un dato molto importante. Per avere però una soluzione definitiva e una visione accurata, occorre visualizzare la situazione globale sul lungo periodo ed effettuare più test. Quindi, non si può affermare se sia meglio lavorare in sede o in loco. La soluzione più “ottimale” in termini di felicità è però il compromesso.

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