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Tra gli enigmi dell’antichità, i misteri di Atlantide sono tra i più dibattuti: il merito è di Platone

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Simone Scalas

Atlantide è una leggendaria civiltà antica avvolta nel mistero e nella fantasia. Continua ad affascinare studiosi e appassionati, nonostante il passare del tempo, e ogni tanto spunta qualche nuova esplorazione.

Ne parlava Platone nell’antica Grecia, animando dibattici accesi e speculazioni. Per secoli le descrizioni affascinanti di un’isola ricca di cultura, tecnologie avanzate e potenza miliare, hanno alimentato la fantasia dell’uomo. Sono state effettuate tante ricerche per dimostrare l’esistenza reale di un posto simile e sono state create teorie non tutte accreditate. Il mistero di Atlantide è complesso e articolato e per questo molto studiato.

Le radici del mito si perdono nell’antica Grecia e nelle opere di Platone, filosofo e scrittore appassionato di mistero e conoscenza umana. Nel dialogo Timeo e nell’opera Critia, Platone descrive Atlantide come imponente civiltà che si estendeva oltre le colonne d’Ercole, cioè lo Stretto di Gibilterra, nell’Oceano Atlantico.

Caduta della civiltà

Tra gli enigmi dell’antichità che Platone amava di più, Atlantide occupava i primi posti. Il motivo era dato dal desiderio che fosse esistita una società così avanzata, prospera, governata da leggi e istituzioni solide, moderne e visionarie. Le città dovevano essere magnifiche e ricche fino all’opulenza. Le conoscenze scientifiche superavano di gran lunga quelle contemporanee al filosofo. La storia ci ha insegnato, però, qualcosa di diverso. L’uomo tende a evolversi, anche se lentamente, e di solito le conoscenze vengono tramandate di generazione in generazione. Solitamente la società attuale è sempre quella che ha le conoscenze più progredite. Perdersi in civiltà immaginarie potrebbe portare alla luce la necessità di allontanarsi dalla realtà, alla ricerca di perfezione e sogno.

Nelle opere di Platone la caduta di Atlantide sarebbe avvenuta a causa di eventi catastrofici come terremoti e inondazioni. La mitologia racconta di un inabissamento avvenuto in una sola notte per via della volontà di Poseidone che non amava tale grandezza.

Tra gli enigmi dell’antichità le varie interpretazioni su Atlantide

Studiosi e appassionati hanno ampiamente dibattuto sul mito di Atlantide. Il racconto di Platone viene considerato da molti una semplice allegoria politica. Eppure c’è chi ha continuato a cercare prove circa l’esistenza di questa civiltà. Il grande oceanografo Jacques-Yves Cousteau, che utilizzava tecniche di esplorazione subacquea molto innovative, ha spesso organizzato delle missioni per ritrovare reperti archeologici. La dimostrazione dell’esistenza di antiche civiltà, tra cui Atlantide è sempre stato uno dei motivi che lo avevano spinto ad affrontare i pericoli del mare. Cousteau ha significativamente contribuito a comprendere la natura degli oceani. I miti come quello di Atlantide hanno portato l’uomo ad affrontare i suoi limiti aiutandolo ad aumentare la conoscenza del pianeta in cui ha sempre vissuto.

Nonostante le tante spedizioni effettuate nel passato, nessuno studioso, seguendo le indicazioni di Platone, è riuscito a scoprire qualcosa di concreto sulla definitiva esistenza di Atlantide. Che però è rimasta oggetto di numerose opere letterarie, cinematografiche e artistiche. Il romanzo Atlantide di Pierre Benoit, del 1919, Atlantide l’impero perduto, il film del 2001 della Disney. Ma anche Atlantide di Salvator Dalì, del 1977. Queste sono tutte opere che dovremo studiare o conoscere se siamo realmente interessati a questo mito che non passa mai di moda.

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