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Se sono 13 sono pericolose, una nota superstizione e le sue origini

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Lea Mantovani

L’Italia è un Paese ricco di superstizione. Tra le più note ci sono quelle che riguardano i gatti neri oppure gli ombrelli, che non andrebbero mai aperti in casa. Si pensi anche a tutte le credenze legate agli specchi, come quella secondo cui un bambino non battezzato non dovrebbe mai riflettercisi. Oppure, mai sentito dire che si rischiano ‘’sette anni di sfortuna se lo specchio si rompe’’?

Il nostro, d’altronde, è anche il Paese in cui si commercializzano e regalano piccoli corni rossi il cui scopo sarebbe proprio quello di scacciare la sfortuna. Quella della sfortuna è una credenza che ci accompagna da tempi antichissimi. Un esempio? I riti apotropaici (volti ad allontanare gli influssi maligni) tipici dell’Antica Roma. Tra i più famosi ci sono quelli che venivano riservati ai generali in trionfo.

Oggi trattiamo una nota superstizione. Se sono 13 sono pericolose, ma di cosa stiamo parlando? O meglio, di chi?

La risposta è semplice: delle persone che siedono ad un tavolo per desinare. Secondo questa credenza, essere in 13 ad un tavolo porterebbe sfortuna. Ma perché? Quali sono le origini di questa superstizione? Scopriamolo.

Se sono 13 sono pericolose, una nota superstizione e le sue origini

Il motivo per cui essere in 13 ad un solo tavolo porterebbe sfortuna si spiega in poche e semplici parole. Questo era il numero di persone sedute assieme durante l’Ultima Cena di Gesù. Il tredicesimo apostolo era proprio Giuda, cioè colui che tradì il suo maestro consegnandolo alle autorità e causandone la condanna a morte.

Tuttavia, ci sarebbe anche un’altra possibile origine per questa superstizione, che non riguarda soltanto il nostro Paese o la religione più diffusa in Italia. Infatti, secondo la mitologia scandinava il 13 è un numero sfortunato. Il motivo? Al banchetto degli dei di norma siedono 12 divinità. La tredicesima è invece Loki, il Dio dell’astuzia e degli inganni. Secondo la tradizione, offeso per non essere stato invitato a desinare con le altre divinità, un giorno egli causò un litigio tra due di queste.

Come scacciare la sfortuna

Come fare se ci si ritrova ad una tavolata che include in tutto 13 persone? Secondo la tradizione, bisogna apparecchiare per 14 e mettere del cibo anche nel piatto in più. Quest’ultimo deve poi essere diviso da tutti i commensali. Solo in questo modo si potrà scacciare la cattiva sorte.

In alcuni Paesi, si usa disporre un gatto di porcellana al posto dell’ipotetico altro convitato. Insomma, non si può dire che la tradizione popolare non sia divertente o fantasiosa.

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