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Il ritorno al cinema di Francesco Mandelli con l’atteso “I soliti idioti 3 – il ritorno”

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Paolo Oggioni

Ironia dissacrante, capacità di analizzare il momento storico che stiamo vivendo in chiave comica e grottesca. Da domani, in tutte le sale italiane, ecco il ritorno de “I soliti idioti”. Giunti al terzo episodio della loro fortunata serie, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, nelle vesti di attori, registi e sceneggiatori, tornano al cinema dopo più di 10 anni.

Il primo episodio, che risale al 2011, ha incassato più di 10 milioni di euro. Decretando così il successo di colui che, a inizio carriera, era definito “Non giovane”, in un famosissimo programma su Mtv. Stiamo parlando di Francesco Mandelli. L’attore brianzolo, classe 1979, che, insieme all’amico Fabrizio Biggio ha dato vita al dissacrante duo che ha calcato anche il palco del Festival di Sanremo. 

La storia de “I soliti idioti”

Una sitcom nata nel 2009, in onda su Mtv, che ha ispirato il primo film, uscito nel 2011 e subito doppiato l’anno successivo, con un incasso vicino agli 8 milioni. Poi, Mandelli e Biggio hanno percorso strade professionali diverse, prima di riunirsi l’anno scorso per le riprese del loro terzo film.

In dieci anni molto è cambiato, ma la pellicola riprenderà i due principali protagonisti, ovvero Ruggero e Gianluca De Ceglie, padre e figlio impegnati in esilaranti avventure. Il tutto nella cornice di una Milano decisamente cambiata rispetto a un decennio addietro.

La trama del film

Poco più di un’ora e mezza, divisa in cinque segmenti che raccontano altrettante storie, tutte intersecate tra loro. A legarle, il tema della famiglia, declinato in maniera differente, sempre con tanta comicità, ma non solo.

Cinismo, divertimento, scene grottesche quanto caustiche. Tutto questo lo ritroveremo in “I soliti idioti 3 – il ritorno”, che uscirà al cinema da domani. 

Potremmo definirlo, ormai, come un marchio di garanzia per ridere di gusto di gag che ripropongono fatti quotidiani letti in chiave comica, prendendo in giro l’establishment precostituito. Milano, e la sua modernità in particolare, è l’ambiente perfetto per fare da sfondo a tutte le storie, tra monopattini, dirette social, bosco verticale e sigarette elettroniche. 

Insomma, una parodia che contempla sia i nuovi giovani sia quelli più attempati, nella figura di un Ruggero tornato alla vita dopo 10 anni di coma irreversibile. Il suo risveglio rappresenta l’inizio del film. Da lì si susseguiranno tanti piccoli sketch, talvolta molto brevi, che terranno compagnia allo spettatore per 97 minuti. 

Mandelli e Biggio puntano a incontrare nuovamente al cinema chi li aveva accolti con entusiasmo ormai più di 10 anni fa. Tuttavia sperano di attirare anche tutti coloro che, all’epoca dei primi due episodi, erano poco più che bambini. Coetanei degli “zarri della Barona” che sono il pezzo forte del loro nuovo lavoro. 

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