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Putin all’Assemblea Militare: “Dobbiamo fermare i neo-nazisti, l’Occidente porta degenerazione”

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Claudio Agave

Il leader russo Vladimir Putin è intervenuto a Mosca durante l’Assemblea Militare per fare il punto della situazione sul conflitto in Ucraina a quasi un anno dal suo effettivo inizio ufficiale. Putin ha anche parlato ovviamente degli Stati Uniti e dei paesi europei, portando avanti la propaganda di una Russia che deve difendersi dagli attacchi dei neo-nazisti. Discorso molto lungo e ricco di pareri, in realtà, già noti.

Il discorso di Putin

Putin ha iniziato il suo discorso parlando soprattutto in termini militari e spiegando come la Russia sia dotata al 90% di armi avanzate. Il leader del Cremlino fa una previsione dettata dalla potenza delle forze messe in campo spiegando come sia “impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia”. Putin ha anche parlato dei sistemi a lungo raggio che l’esercito utilizza e utilizzerà per gli attacchi e la difesa da zone lontane.

Attacco standard verbale anche verso l’Occidente. Che secondo Putin “vuole portare la Russia a una sconfitta strategica, eliminarci per sempre. Ma non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia. Il leader insiste anche nell’affermare come la Russia desiderasse una soluzione pacifica in Ucraina per non impostare un intervento militare ma, anche in questo caso, la colpa sarebbe dell’escalation che ha poi portato alla guerra sarebbe da addossare all’Occidente che giocava con “carte false” per ingannare i russi.

Le parole sull’Ucraina

Putin afferma che l’Ucraina voleva dotarsi di armi nucleari, parlando anche dei bombardamenti avvenuti in Donbass in contraddizione con la risoluzione ONU. Il leader insiste molto, nel suo discorso, sul fatto che siano stati proprio gli ucraini a iniziare la guerra e che la Russia stia usando la forza solo per fermarla. “Kiev voleva attaccare anche la Crimea, non solo il Donbass”, afferma. E poi: “Il popolo ucraino è ostaggio del regime nazista di Kiev. Noi non siamo in guerra con il popolo dell’Ucraina, che invece viene occupata politicamente, militarmente ed economicamente proprio dal Governo di Kiev.

Le altre stoccate di Putin sui matrimoni omosessuali

Sempre in aperta polemica con il mondo occidentale, Putin ha paragonato ciò che sta accadendo in Ucraina a quanto avvenne negli anni ’30 con il nazismo in Germania. Putin ha accusato gli occidentali di voler usare chiunque, dando poi il suo parere contrario contro le nuove teorie di genere e i matrimoni omosessuali: “Siamo obbligati a proteggere i nostri figli e lo faremo. Proteggeremo i nostri bambini dal degrado e dalla degenerazione. In Occidente la distruzione della famiglia e la perversione sono dichiarate norme di vita, addirittura i sacerdoti sono costretti a benedire matrimoni tra persone dello stesso sesso”.

L’aspetto economico e di consenso interno

Putin ha fatto anche un punto della situazione economica. Il riferimento governativo ha spiegato come la Russia non debba piegarsi a chiedere soldi a Paesi esteri poiché la sua economia ha superato tutti i rischi delle sanzioni arrivate. Si è parlato anche e soprattutto del fronte interno. “La maggioranza assoluta dei russi che ha espresso il proprio sostegno all’operazione militare speciale. L’Occidente non solo ha scatenato una guerra militare e informatica senza riuscire a ottenere nulla ma ci ha anche imposto delle sanzioni che hanno generato un aumento di prezzi e perdita di lavoro. Sono vittime delle loro stesse decisioni e i cittadini lo sanno”, ha poi concluso Putin.

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