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Modello 730 con scadenza a breve: attenzione a questa particolarità si rischia il mancato rimborso

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Daniele Orlandi

Manca poco al termine ultimo per inviare il modello 730 ma attenzione al particolare da non dimenticare in fase di controlli.

Si avvicina la data entro la quale è necessario presentare la dichiarazione dei Redditi; il modello 730 potrà essere inviato sia come precompilato che compilato ex novo dal contribuente mediante modello tradizionale con successivo invio in modalità diretta.

Modello 730, il dettaglio da controllare prima della presentazione
La scadenza per l’invio del modello 730 e il 2 ottobre

Oppure facendo affidamento su un intermediario. Prima di procedere, senza farsi prendere dalla foga legata alla scadenza ormai prossima (il termine ultimo è solitamente il 30 settembre ma cadendo di sabato ci sarà tempo fino al 2 ottobre 2023) è però estremamente importante effettuare un controllo completo dell’intero modello 730/2023, questo sia nel caso sia stato compilato in maniera autonoma che da operatori dei Caf o da professionisti abilitati. Ed è essenziale, in tale frangente, tenere conto del cosiddetto ‘visto di conformità’.

Modello 730, manca pochissimo al termine ultimo di invio: attenzione all’errore da non commettere

Sia in caso di precompilata che di modello 730 ordinario una delle possibilità è la presentazione al proprio sostituto d’imposta, che può essere il datore di lavoro o l’ente pensionistico, qualora entro il 15 gennaio abbia dato disponibilità a prestare assistenza fiscale.

In alternativa è possibile delegare un Caf o un professionista (un iscritto nell’albo dei consulenti del lavoro o dei dottori commercialisti o ancora esperti contabili che abbiano l’abilitazione a svolgere assistenza fiscale) nel caso di precompilata o un Caf-dipendenti o un professionista abilitato quale un consulente del lavoro o un dottore commercialista.

Visto di conformità, cos'è e come rilasciarlo
Cos’è il visto di conformità e cosa si rischia in caso di errore (lintellettualedissidente.it)

Ebbene in questo caso vi è l’obbligo da parte dei Caf o dei professionisti abilitati di rilasciare un visto di conformità per ogni dichiarazione; si tratta di una certificazione che attesta la correttezza dei dati dal momento che queste figure hanno l’obbligo di verificare la conformità dei dati inseriti con quelli contenuti nei documenti presentati dal contribuente in merito a detrazioni d’imposta spettanti, a oneri deducibili, a ritenute e anche agli importi dovuti sia a titolo di acconto che di saldo, nonché ai rimborsi.

Cosa rischiano Caf e professionisti

I professionisti potrebbero, qualora nel corso di successivi controlli dovessero emergere discordanze tra dati inseriti e dati verificati dall’Agenzia delle Entrate, pesanti sanzioni per visto infedele. Ma non solo: rischiano anche la segnalazione al rispettivo ordine di appartenenza che potrebbe disporre ulteriori sanzioni disciplinari. In caso di visto di conformità infedele relativo al 730 si applica il versamento di un importo pari al “30% della maggiore imposta riscontrata”.

Qualora non sia stata ancora contestata l’infedeltà di tale visto avranno però la possibilità di trasmettere una dichiarazione rettificativa del contribuente (a meno che non sia disponibile a presentare una nuova dichiarazione). E in questo caso si potrà accedere al ravvedimento operoso con sanzione ridotta.

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