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Come minare Dash: guida al mining della criptovaluta

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adminintellettuale

Come tutti i nostri lettori ben sanno, da anni le criptovalute sono diventate un modo popolare per cercare profitto attraverso operazioni finanziari. In questo ambito, Dash è certamente una delle criptovalute più note oggi presenti sul mercato e il mining di questa criptovaluta può essere un ottimo modo per generare un reddito costante nel tempo.

Ma da dove iniziare?

In questo articolo cercheremo di condividere insieme, con un linguaggio semplice e diretto, che cosa significa minare Dash, come funziona e quali siano le migliori pratiche per iniziare l’attività di mining. Discuteremo insieme anche i vantaggi e i rischi associati al mining di criptovaluta Dash, in modo che si possa assumere una decisione consapevole su cosa si possa fare.

Che cos’è Dash?

In primo luogo, ricordiamo che Dash è una criptovaluta creata – come spesso avveniva fino a qualche anno fa – per migliorare alcuni aspetti rivedibili di Bitcoin e, in particolar modo, offrire transazioni più veloci e sicure rispetto alla principale criptovaluta, oltre a funzioni aggiuntive come InstantSend e PrivateSend.

Oggi Dash non è più tra le prime 50 criptovalute presenti sul mercato, ma ha comunque alimentato una nicchia di investitori desiderosi di estrarre nuove unità grazie anche alla minore concorrenza rispetto a quanto non si possa verificare con Bitcoin & co.

Come fare mining su Dash

Per fare mining su Dash è innanzitutto necessario disporre di un wallet Dash che possa essere utile per ricevere le ricompense della propria attività: un wallet Dash è una sorta di software che consente di interagire con la rete Dash.

Ciò premesso e una volta che si ha a disposizione un wallet, il modo più semplice per minare Dash è quello di unirsi a un pool di mining, un gruppo di miner che lavorano insieme per estrarre nuove unità di Dash e condividere le ricompense. Esistono molti pool diversi, quindi basterà scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

Una volta uniti a un pool, bisognerà impostare il proprio software di mining: il più popolare per Dash è CGminer, disponibile per Windows, Linux e OS X. Basterà seguire le istruzioni per il proprio sistema operativo specifico sul sito web di CGminer per configurare il software di mining.

Dopo aver configurato il software di mining, si è finalmente pronti per iniziare a fare mining di Dash!

Pool di mining di Dash

Come abbiamo visto, uno dei modi più semplici per fare mining di Dash è partecipare a un pool di mining, gruppi di miner che lavorano insieme per minare una criptovaluta. Mettendo in comune le proprie risorse, i miner possono infatti aumentare le possibilità di trovare un blocco e ricevere una ricompensa.

Ora, è evidente che esistano diversi pool di mining di Dash, ognuno con i propri vantaggi e svantaggi. Alcuni pool sono grandi e ben consolidati, mentre altri sono piccoli e nuovi. Alcuni pool applicano commissioni, mentre altri non lo fanno. Prima di scegliere un pool, dunque, i miner dovrebbero considerare questi fattori e altri elementi come la posizione e la reputazione.

Si tenga infatti conto che, a parità di altre condizioni, i pool di grandi dimensioni hanno una maggiore potenza di hashing e quindi tendono a trovare blocchi più spesso dei pool di piccole dimensioni. Tuttavia, i pool di grandi dimensioni tendono anche ad applicare tariffe più elevate. I pool più piccoli possono avere tariffe più basse, ma possono anche trovare blocchi con minore frequenza.

Ancora, i pool situati in Paesi con bassi costi di elettricità tendono ad avere un vantaggio rispetto a quelli situati in Paesi con alti costi di elettricità, perché il mining è un processo ad alta intensità energetica e costi di elettricità più bassi significano costi operativi inferiori per il pool.

La reputazione è un altro fattore importante da considerare quando si sceglie un pool di mining. I pool ben consolidati e con una buona reputazione tendono a essere più affidabili di quelli piccoli o nuovi con scarsa reputazione.

Mining su cloud o mining su hardware?

A questo punto possiamo fare un altro piccolo passo in avanti nella nostra guida al mining di Dash e ricordare che esistono due modi principali per estrarre criptovalute: il cloud mining o l’hardware mining.

Il cloud mining è un processo attraverso il quale gli utenti possono affittare la potenza di hashing da un fornitore terzo per estrarre monete Dash. Questo tipo di mining di solito non richiede un investimento iniziale ed è considerato più conveniente del mining hardware. Tuttavia, comporta anche alcuni rischi, poiché l’utente affida la propria potenza di hashing a terzi.

L’hardware mining, invece, è il processo di utilizzo del proprio personal computer o di un dispositivo ASIC (Application-Specific Integrated Circuit) per estrarre nuove unità di Dash: questa opzione richiede in genere un investimento iniziale maggiore, ma offre all’utente un maggiore controllo sul proprio hashrate. È inoltre considerata più sicura del cloud mining, in quanto l’utente non deve affidare a terzi la propria potenza di hashing.

Quanto si guadagna facendo mining di Dash?

Prima di iniziare a fare mining di Dash è fondamentale considerare la redditività di questa attività: anche se stimarla con puntualità potrebbe essere difficile, ci sono in realtà molti fattori che determinano se il mining di Dash sarà redditizio o meno, tra cui il costo dell’attrezzatura e dell’elettricità, nonché il valore di mercato attuale del Dash.

Per calcolare la vostra potenziale redditività dal mining di Dash, si può ricorrere all’uso di un calcolatore di mining, che prenderà in considerazione tutti i fattori necessari, tra cui il tasso di hash (velocità di mining), la ricompensa del blocco (quanti Dash si ricevono per ogni blocco minato) e la difficoltà della rete (quanto è difficile per tutti gli altri minare Dash).

Così facendo, si otterrà una stima della quantità di Dash che si può prevedere di estrarre in un determinato periodo di tempo.

 

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