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Trovata a Pompei la parola scomparsa

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Maria Vittoria Ciocci

Benché demonizzata, l’intelligenza artificiale si è rivelate incredibilmente utile: una pergamena è stata rinvenuta tra le rovine di Pompei.

Tempismo perfetto, considerando la vivace attività vulcanica registrata nelle ultime settimane presso i temibili Campi Flegrei. E mentre in Campania si parla di piano di evacuazione, la comunità storico-scientifica assiste ad una scoperta sensazionale. Pompei, distrutta dalla potenza del Vesuvio ed intrappolata in un limbo tra passato e presente, come fosse un’istantanea prodotta dalla natura, ci concede nuovamente di meravigliarci. La temuta e demonizzata Intelligenza Artificiale ha consentito ad un’equipe di studiosi di rivelare il contenuto di alcune delle 1.800 pergamene rinvenute dagli scavi archeologici.

Incredibile scoperta nel cuore di Pompei
Pompei, una fortuna inattesa: centra l’influenza artificiale – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Più di mille opere, rimaste fino ad ora inaccessibili, poiché estremamente delicate. Gli esperti hanno tentato di aprirle per anni, in modo da studiarne il contenuto. Dopodiché hanno issato bandiera bianca. Ci ha pensato la tecnologia a donare ulteriore speranza agli appassionati e soprattutto a tutti coloro che intendono esplorare gli insegnamenti dei pompeiani, le loro abitudini, le ricette mediche, le opere filosofie e – chi lo sa – qualche scoperta ignota alla civiltà moderna. Ed è così che gli istituti universitari informatici di tutto il mondo hanno avviato la Vesuvius Challeng, il cui obiettivo risiede nella lettura di quattro passaggi contenuti nei rotoli, entro il 31 dicembre 2023.

Una fortuna inattesa

Luke Farritor, studente presso l’Università del Nebraska-Lincoln, e Youssef Nader, iscritto al dottorato di biorobotica nella Libera Università di Berlino, hanno identificato la medesima parola, certificando in tal modo la veridicità della scoperta. “Porpora” – si legge sulla pergamena rivenuta dagli archeologi. Per il momento il resto del contenuto rimane ignoto, tuttavia tale risultato ha confermato l’efficacia dell’algoritmo associato all’azione dell’Intelligenza Artificiale.

Pompei, la pergamena
Pompei, il messaggio nascosto sulla pergamena – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Il progetto contempla l’utilizzo combinato dell’AI e di un dispositivo di tomografia a raggi X, il quale consente di ottenere immagini essenziali dei corpi ad azione di raggio. Laddove un gruppo di informatici riesca effettivamente a compiere la Vesuvius Challenge, potrà accedere ad una ricompensa in denaro del valore di 700.000 dollari. Un’attesa estenuante che dura oltre 250 anni: i papiri vennero rinvenuti nell’ormai lontano 1752, tra Pompei ed Ercolano, senza mai essere consultati.

I fogli infatti, conservati negli appositi contenitori, risultavano ovviamente carbonizzati e di conseguenza impossibili da srotolare. Quanto contenuto all’interno della Villa dei Papiri potrebbe contenere alcune delle più grandi opere di Eschilo, Sofocle, Euripide e più della metà dei libri scritti da Tito Livio. Si tratta infatti dell’unica biblioteca che sia giunta in età moderna fondamentalmente intatta.

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