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C’è un preside a Palermo che ti viene a bussare se non vai a scuola

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Maria Vittoria Ciocci

Una preside di Palermo combatte contro la dispersione scolastica: se non ti presenti in classe, viene a recuperarti a casa.

In Italia il tasso di dispersione scolastica raggiunge il 12,7%, una delle più alte in Europa dopo la Spagna e la Romania. Il valore assume ulteriore importanza, soprattutto considerando la diffusione sul territorio nazionale. Solo in Sicilia infatti la percentuale registrata raggiunge il 21,1%, in Puglia il 17,6%, in Campania il 16,4% ed infine in Calabria il 14%. La Commissione Europea ha stabilito che, entro il 2030, le nazioni con percentuale di dispersione scolastica alta dovranno provvedere a raggiungere il 9%. Il Governo dovrebbe dunque concentrarsi prevalentemente su una riqualificazione del Sud Italia.

Famiglia affacciata dal balcone parla con la preside
La preside di Palermo recupera gli studenti rimasti a casa – foto: Facebook – lintellettualedissidente.it

Nel frattempo, a Palermo, una dirigente ha deciso di abbandonare la cattedra per recuperare in prima persona gli studenti rimasti a casa. E mentre in molti rimangono con le mani in mano, attendendo un miracolo dal cielo, Antonella Di Bartolo cerca di convincere le giovani menti a dedicarsi alla propria istruzione, in nome di un futuro migliore. Le immagini che la ritraggono a pian terreno, mentre dialoga con una famiglia affacciata sul balcone, sono diventate virali dopo pochi istanti dalla condivisione. “Ci siamo messi a lavoro su più linee di intervento” – ha spiegato – “buona parte della popolazione vive in una condizione di disagio”.

La dirigente Antonella Di Bartolo combatte la dispersione scolastica a Palermo

Sono diversi i fattori che possono generare un incremento della dispersione scolastica. Uno studente può decidere di abbandonare il banco a causa di problemi di natura personale ed emotiva oppure per il desiderio di entrare in età adolescenziale nel mondo del lavoro. La ragione più comune rimane tuttavia la precarietà economica. Andare a scuola significa investire tempo e denaro nell’istruzione, i libri possono prevedere un dispendio pari a 300 euro l’anno e – per quanto in molti non si rendano conto di tale realtà – molte famiglie non possono permettersi di usufruire dei propri risparmi in nome della cultura. Invece di comprare un volume di matematica, corrono al mercato per comprare da mangiare.

Antonella Di Bartolo interviene sulla dispersione scolastica
Antonella Di Bartolo combatte la dispersione scolastica a Palermo – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Ed ecco perché la dispersione scolastica si trasforma in una piaga, responsabile di influenzare l’intero andamento amministrativo, sociale ed economico regionale. Riferiamoci quindi ai dati concreti: l’iniziativa di Antonella Di Bartolo ha permesso alla città di Palermo di passare da una percentuale del 27,3% a meno dell’1%. “Abbiamo messo in atto importanti misure di sistema” – ha spiegato la dirigente dell’Istituto Sperone-Pertini – “azioni quasi sartoriali, a misura di ciascun bambino e di ciascuna bambina e soprattutto dei loro genitori”.

I docenti hanno collaborato con la preside, dialogando con i giovani per le strade e passando da casa qualora le famiglie non ritengano possibile un eventuale inserimento scolastico. “Se anche un solo bambino su 100 non frequenta la scuola è gravissimo, è inaccettabile” – sostiene Di Bartolo. Il suo obiettivo ora è raggiungere una percentuale di dispersione pari allo zero.

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