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Guerra, muoiono i soldati d’Israele

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Gianluca Merla

Non solo miliziani di Hamas e civili palestinesi, in questa guerra muoiono anche (tanti) soldati israeliani. 

Chi pensava ad una guerra a senso unico, con i miliziani di Hamas sconfitti già in partenza e l’esercito israeliano entrare in tranquillità a Gaza si sbagliava.

Guerra, muoiono 16 soldati d'Israele
Muoiono 16 soldati israeliani (ansa) – L’intellettualedissidente.it

Lo testimoniano le difficoltà – già preventivate – dell’avanzata israeliana in quella che è la città più grande della ormai tristemente famosa Striscia di Gaza. Difficoltà che si esprimono con sentori di morte. Nell’ultima azione dell’esercito, infatti, sono in 16 i soldati israeliani a cadere.

Le difficoltà ad entrare a Gaza

Sono ormai più di 20 giorni che i combattimenti in Medio Oriente non si fermano. Mentre i bombardamenti sulla Striscia continuano, con raid israeliani che non fanno molta distinzione tra civili e miliziani, l’esercito ha parecchia difficoltà ad entrare a Gaza. Nonostante la prevalente supremazia da parte dell’esercito israeliano, anche le fila degli uomini di Tel Aviv stanno contando un numero di morti sempre crescente. Nelle ultime ore, infatti, 16 soldati israeliani sono morti nel tentativo di entrare in città.

Guerra, muoiono 16 soldati d'Israele
Entrare a Gaza è complicato (Ansa) – L’intellettualedissidednte.it

In Israele in queste ore si sta raccontando la storia di Pedaya Mark, figlio di un rabbino ucciso nel 2016 sulla strada nei pressi di Hebron. Pedaya, che apparteneva al gruppo militare israeliano dei Givati, è stato ucciso ieri mentre tentava di entrare a Gaza insieme alla sua brigata.  Pedaya era il secondo luogotenente del battaglione ed è morto insieme ad altri 15 militari. Una morte di un giovane di 22 anni e di altri suoi coetanei che testimonia quanto per l’esercito israeliano non sia così scontato entrare in città.

Gaza è infatti una città costruita appositamente per la guerra e per la resistenza. i piccoli cunicoli e vicoletti permettono ai miliziani di muoversi liberamente. Attaccare per poi sparire, piccoli colpi che fanno male e che non sempre possono essere evitati. I carri armati non hanno vita per nulla facile nella città di Gaza. Entrare senza fanteria a supporto vuol dire morte certa e questo l’esercito israeliano lo sa bene. Ogni casa è un riparo per i terroristi. Ogni edificio ospita armi, munizioni, scorte di cibo e, soprattutto, rappresenta una difesa infallibile per i miliziani: i civili. Spesso sono gli stessi cittadini palestinesi ad essere usati come scudi umani, sperando che anche questa volta i missili israeliani non colpiscano. Non sarà una guerra facile, questo è certo e i morti da entrambi le parti saranno difficili da contare e mandare giù. Ma intanto Israele piange i suoi 16 ragazzi che sono morti all’età di chi dovrebbe pensare a tutto, tranne che ad una guerra.

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