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Creduta morta, Emily è ancora viva

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Maria Vittoria Ciocci

Nessun traccia di Emily Hand dallo scorso 7 ottobre. La piccola, data per morta, potrebbe invece trovarsi a Gaza come ostaggio di Hamas.

Il 7 ottobre Emily Hand si trovava a casa di una sua amica, situata presso il kibbutz di Beeri. La sua famiglia apprese della tragedia tramite i media internazionali, attendendo con ansia che venisse chiarita la natura dell’attentato. Le forze israeliane comunicarono la morte di uomini, donne e bambini. Thomas Hand, padre della piccola, ricevette così la terribile notizia. I proprietari dell’abitazione ove Emily era stata affidata sono stati rapiti da Hamas, mentre la piccola venne data per morta, nonostante il mancato ritrovamento del corpo. La famiglia espresse un sentimento di doloroso sollievo: “Quello che fanno quelle persone agli ostaggi – è peggio della morte”.

Emily Hand è viva
Emily Hand è viva, accorato appello da parte della famiglia – foto: Facebook – lintellettualedissidente.it

Thomas Hand vide nella morte di Emily “la fine delle sue sofferenze”, nella consapevolezza che un presunto rapimento da parte dei miliziani nemici avrebbe arrecato danni ben più gravi. La sua reazione in merito alla scoperta dell’intelligence israeliana rientra dunque nel suo amaro pensiero. “Scioccato, non completamente felice” – le parole del padre della bambina. Emily è viva: si trova all’interno di un tunnel di Gaza, ostaggio dell’esercito di Hamas. Tel Aviv e Dublino – Emily ha doppia cittadinanza – stanno negoziando un possibile rilascio. Nel frattempo la sorella maggiore ha lanciato un accorato appello, nella speranza di raggiungere sua sorella nei sotterranei bui di Gaza City.

Si riaccende la speranza

“Voglio dirti che stiamo facendo di tutto per riportarti a casa” – le parole di Natalie Hand“Sappiamo che sei tenuta in ostaggio. Ti vogliamo tanto bene e ci manchi”. Il 31 ottobre scorso le autorità israeliane hanno spiegato alla famiglia che, con ogni probabilità, Emily si sarebbe potuta trovare all’interno di un tunnel sotterraneo a Gaza, sfatando dunque l’ipotesi associata alla sua morte.

Ostaggi Hamas
La popolazione israeliana chiede che gli ostaggi di Hamas vengano liberati – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Nel frattempo Hamas ha diffuso un video nel quale tre ostaggi attaccano aspramente Netanyahu, accusandolo di essere la causa delle loro sofferenze. “Crudele propaganda psicologica” – si difende il diretto interessato, mentre le vittime incalzano: “Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti”. Un attacco su tutti i fronti considerando che gli stessi parenti delle persone scomparse hanno imputato a Netanyahu di non aver considerato a dovere la tutela degli ostaggi. “La nostra pazienza è finita” – la dichiarazione delle famiglie – “riportate indietro gli ostaggi, adesso!”.

 

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