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Quando puoi rifiutarti di pagare al ristorante: sovrapprezzi poco comprensibili, costi aggiuntivi e coperto a sorpresa

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Romana Cordova

Ci sono alcune situazioni in cui è possibile rifiutarsi di pagare quando si va a mangiare al ristorante: ecco di quali si tratta.

Pagare il conto al ristorante è ovviamente un dovere, un’azione che non ci si può esimere dal compiere. Il lavoro deve essere rispettato e quando si pranza e si cena bisogna necessariamente pagare ciò che si è mangiato.

In quali casi si può non pagare il conto al ristorante
Quando è possibile non pagare al ristorante lintellettualedissidente.it

A volte può capitare che nascano delle controversie con camerieri o gestori del locale e può sorgere qualche conflitto. Il cliente può non essere o non sentirsi rispettato e servito nel modo corretto oppure il cibo presenta delle forti anomalie. Possono esserci casi in cui non si ha voglia di pagare per un pranzo o una cena che non è stata certamente come ci si aspettava. Ma questo può bastare per andarsene senza mettere mano al portafoglio? Certamente non può essere solo l’insoddisfazione il motivo che consente, anche secondo la legge, di non pagare al ristorante.  Esistono però determinate condizioni che permettono di lasciare il luogo senza spendere nemmeno un centesimo.

Quando, secondo la legge, si può non pagare al ristorante

Una delle situazioni particolari in cui è possibile contestare il conto e arrivare a non pagarlo senza per questo commettere un illecito è quando il costo del coperto non è chiaramente riportato nel menù. In realtà in questo caso non è tutto il conto a poter non essere pagato ma solo il costo relativo al coperto che è stato aggiunto tra le voci del conto e non era indicato in modo trasparente nel menù.

In quali casi si può non pagare il conto al ristorante
In determinate condizioni il cliente può rifiutarsi di pagare lintellettualedissidente.it

A causa dei rincari che si sono susseguiti negli ultimi anni capita che alcuni ristoratori omettano di segnalare il prezzo del coperto rincarato. Questo avviene per non scoraggiare i clienti a spendere qualcosa in più. Potrebbero rinunciare ad una pietanza per rientrare in un budget più piccolo, e così i ristoratori lo omettono.  In fondo sono certi che quasi sempre, una volta presentato il conto sono pochissimi coloro che protesteranno.

Anche nel caso in cui i costi di elementi supplementari come il taglio di una porzione o l’aggiunta di qualche ingrediente o la scelta di uno specifico non vengono indicati in modo chiaro nel menù il cliente può rifiutarsi di pagare queste voci del conto. Allo stesso modo il cliente deve essere pronto a pagare nel caso in cui rompe un bicchiere o un piatto. Il prezzo deve essere congruo e del valore oggettivo della cosa che è stata lesionata.

Se si presenta poi il caso specifico in cui il ristoratore si rifiuta di accettare il pagamento con carta di credito e vuole solo in contanti il cliente può rivolgersi immediatamente alla Guardia di Finanza e segnalare l’irregolarità. Il ristoratore infatti non può escludere il pagamento digitalizzato e rischia una multa di 30 euro più il 4% della transazione negata. Non può nemmeno far pagare al cliente un supplemento per il pagamento con il Pos: anche questo è fuori legge e anche in tal caso rischia una multa.

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