Alla domenica, di solito, molte persone dedicano, magari la mattinata, a fare esercizio fisico. Ora che la bella stagione è esplosa, pur tra alti e bassi, viene più voglia uscire per fare qualcosa di atletico. La corsa non piace a tutti ed ecco una alternativa importata dai nomadi. La conoscevi?
Non tutti amano uscire a correre. Anche se, come ogni buon podista vi potrebbe dire, “run for your life, la corsa è qualcosa che o la ami, o la eviti. Certo, fa bene al corpo, se fatta nel giusto modo, a cominciare dall’ora precisa nella quale uscire.
Però, non tutti amano faticare in quel modo, correndo spesso da soli, sudando mentre arrancano lungo le strade della propria città o del parco pubblico. Come opzione, preferiscono fare una bella camminata. A maggior ragione, ora che la scienza ha dimostrato che i famosi 10.000 passi al giorno sono solo una trovata pubblicitaria. Ne bastano meno, il che fa pendere decisamente la bilancia dalla parte della camminata. In ogni caso, anche camminare va fatto nel giusto modo. Non è come andare a passeggio, mentre si guardano le vetrine del corso principale.
Infatti, l’errore è quello di pensare che contino i passi, indipendentemente da come li facciamo. Certo, farne 5mila o 7mila, male non fa, ma l’intensità ha la sua importanza. Così come il gesto, ad esempio delle braccia, potrebbe aiutare a migliorare il nostro organismo.
Insomma, c’è marcia e marcia. E, a primavera, ci si può allenare, marciando in maniera diversa. Come? Esiste una marcia che ti permette di fare lunghe distanze, come insegnano i pastori afgani. Capaci, magari, di percorrere più di 600 km in pochi giorni.
Non ti piace correre? Dovresti provare questa marcia, detta afgana, che ha un beneficio per la respirazione. Infatti, il respiro deve essere sincronizzato perfettamente alla camminata. In che modo? Adottando lo schema del 3-1/3-1 In pratica, per i primi tre passi fatti, dovrete solo inspirare col naso. Nel quarto passo, dovrete mantenere l’aria inspirata dentro i vostri polmoni.
A questo punto, li dovete svuotare, espirando, sempre col naso, per i tre passi successivi. Infine, ne fate un quarto a polmoni vuoti. E riprendete. Una volta sincronizzate gambe e respirazione, farete lunghe distanze senza troppa fatica, aumentando l’ossigenazione del corpo. Una sorta di yoga della marcia.
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