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Non sentirsi mai all’altezza degli altri: c’è il modo per uscirne e riprendere la tua vera forza

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Fabiana Donato

Esiste un modo per riprendere la tua forza, quella interiore che si riversa sul piano fisico, psichico e spirituale, puoi farcela, ecco come!

Ti senti inferiore, da meno, incapace, e non minimamente all’altezza di soddisfare le performance che la società ti richiede? No, non sei l’unico/a al mondo a provare lo sconforto, perché la società 3.0 super-interconnessa e della teoria del multiverso, propone sì molteplici possibilità, ma anche infinite paure. Non si tratta soltanto del mettersi in gioco con la testa libera dai pregiudizi interiori, ma anche di porre in essere semplici attività che contraddistinguono la routine. Come spesso accade, c’entrano degli specifici processi mentali, e con essi qualche altro aspetto da analizzare.

Il miglior modo per riprendere un mano la propria forza
Tecniche di psicologia per farsi coraggio- lintellettualedissidente.it

Passare dei momenti di crisi è umano, ognuno li vive, e lo fa per diverse ragioni. Ad esempio, perché si mette in discussione dopo un fallimento, o prova del panico poco prima di iniziare un’impresa, oppure si parla proprio di quegli istanti in cui si pensa di mollare un progetto appena si è ad un passo dal farcela. Insomma, ci sono mille e uno motivazioni che portano una persona nel baratro della frustrazione che non trova via d’uscita. Fa parte della vita sentirsi così, ma ci sono delle grosse componenti psicologiche che condizionano questo atteggiamento, e non solo.

Infatti, non si parla soltanto di mente, ma anche di azione. Con l’atteggiamento poni in essere le tue elaborazioni mentali, gli dai una forma concreta, ma non lo fai con sicurezza. Questo è il meccanismo di chi percepisce un senso di inferiorità costante in tutto ciò che fa. Una persona sicura è abile a riprendere in mano la propria forza, ma ciò non significa che non sia mai giù di morale o scarica. Le persone sicure sono quelle che si mettono in discussione, cadono, per poi ritrovare l’energia per superare certi ostacoli.

Allora, ti domandi come si possibile che qualcosa di così naturale sia al tempo stesso fonte di distruzione? Si arriva a non aver voglia di vedere nessuno, né di confrontarsi, né tantomeno di iniziare qualcosa di nuovo. La vita è un continuo ricominciare, ma cosa succede se non si ricomincia più? Si muore lentamente, ecco come non devi farlo.

Ecco il modo per riprendere la forza, è possibile!

Ruminazione mentale, ansia, attacchi di panico, tendenza al perfezionismo per aspettative del tutto irraggiungibili, insomma questi sono soltanto alcuni aspetti che contraddistinguono questo modo di vivere la vita. E’ una maniera logorante, che uccide piano piano quello spirito interiore che altro non è che la spinta che porta l’essere umano ad andare oltre, cioè evolvere. Questo assetto fa parte di schemi e meccanismi mentali che sono “stati acquisiti” nel corso della vita. Quindi si fa un piccolo salto nel passato. Se ti sei mai sentito così, affronta fase per fase quanto accade in chi vive questo complesso, potresti ritrovare la miccia che accende la tua passione per la vita.

Come riprendere in mano la forza interiore
Tecniche di psicologia per farsi coraggio- lintellettualedissidente.it

Indagando nel passato, riconosciamo che sono le relazioni primarie quella fonte indiscussa di informazioni personali che permettono di affrontare la questione. La prima domanda che devi porti è quando è stato che ti sei sentito inferiore per la prima volta? E quando è accaduto, cosa hai fatto per reagire? Chi ti ha fatto sentire “inferiore” probabilmente è stato un punto di riferimento essenziale per la tua crescita, incarnando la tua “sovrastruttura” che ti ha trasmesso le basi per far si che tu potessi organizzare il mondo secondo la tua struttura mentale.

Nella maggior parte dei casi si tratta di figure genitoriali o che comunque son predisposte alla crescita del bambino durante l’infanzia. Il modo attraverso il quale si superano queste fasi, dettano il livello del senso di inferiorità futuro. Va bene sentirsi inferiori, ma per sdoganare il massimo delle proprie potenzialità, non per chiudersi entro sé stessi e non vivere più.

Analizza il passato per vivere bene il futuro

Quindi, analizzato questo primo aspetto, hai in mente cosa ti ha fatto soffrire e chi? Con questo, non si afferma che la famiglia in cui si è cresciuti “sia cattiva”, ma che si tratta di piccole fasi delle vita che non vengono superate con pienezza soprattutto per quanto concerne l’aspetto emotivo.  Il punto è capire che come ti senti oggi, “inferiore”, non riguarda qualcosa che è dentro di te, ma parla di come ti hanno fatta sentire ieri gli “altri che tu hai considerato importanti”.

Implicitamente è come se il valore dato a sé stessi, fosse del tutto proiettato nei confronti degli altri. Si ha difficoltà a dire di no, e non ci si sente in grado di porre azioni con totale autonomia. Aggiungere la parola “complesso” serve per capire come i sentimenti non siano frutto di un logico ragionamento, specie quando “inferiorità” segue come un’ombra la propria crescita. Ciò accade quando si ottiene un successo, ma non si riesce a gioire. La ragione? Non ci si sente abbastanza.

Stai elaborando tutto? Ti ritrovi nel discorso? Perché se provi ansia nell’imprevisto, paura di non essere abbastanza diventa solo la punta di un iceberg. Perché emergono anche delle ideologie di controllo su tutti gli aspetti della vita, condizione che non potrà mai realizzarsi del tutto. La mania del controllo non è un bene quando si estremizza, perché non si può vivere di aspettative, né tantomeno sperare di poter controllare gli altri.

Gli altri sono ciò che sono, e questo non dipende da te. Puoi empatizzare con le persone che ami, ma non puoi fare delle loro azioni contro di te, una tua colpa, perché tu non c’entri. Avere rapporti disfunzionali è poi la parte concreta che emerge dopo la formazione delle strutture mentali. Appunto come dicevamo prima, chi ha il complesso di inferiorità attua l’atteggiamento di chi mette davanti gli altri, e solo dopo sé stesso. Detto ciò, salta all’occhio come un “insight primordiale” che non è vero che non si può uscire da una situazione logorante, soprattutto se amorosa. Perché come l’hai scelta, puoi anche eliminarla dalla tua vita.

Dall’atteggiamento-ragionamento errati, viene fuori la chiave di volta per la tua rinascita. Puoi scegliere cosa fare, ma anche cosa pensare di te. Non è un’azione immediata, ma è frutto di un percorso da porre in essere con uno specialista. Perché la verità è che c’è un modo per riprendere la tua forza. Accettando di evolvere commettendo errori, bruciando in essi, ma come una fenice puoi rinascere dalle ceneri.

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