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Immigrazione e manipolazione: perché sono collegate

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Vincenzo Colao

Marco Minniti, il cui calibro politico illustreremo tra poco, si è collocato sulla scena internazionale sulla base, probabilmente, di alcune informazioni che non sono in diretto possesso degli italiani che troppo spesso si vedono alle prese con la questione dell’immigrazione e manipolazione dei dati.

Da dove nasce la manipolazione sull’immigrazione

Accordi Marco Minniti sulla migrazione dei libici

Troppo spesso vengono liquidate delle questioni molto importanti sulla base di due convenzioni specifiche: c’è chi si apprende con piena affidabilità alle parole dette da qualcuno in televisione o da qualcuno che ricopre una determinata carica e c’è chi, a prescindere, ritiene i politici inaffidabili, attaccati al prestigio e alla poltrona e quindi fonti poco autorevoli per quanto riguarda opinioni e decisioni.

Invece, sarebbe decisamente più opportuno fare un’analisi approfondita, soprattutto quando ne vale la pena, soprattutto quando si muovono situazioni importanti nel paese e bisogna risalire all’origine di questo movimento per comprenderlo.

Marco Minniti, che tutt’oggi lavora attivamente in campo politico, ha ricoperto la carica di ministro dell’interno dal dicembre del 2016 fino al 1 giugno del 2018, più precisamente è stato il ministro dell’interno del governo Gentiloni.

Questa carica però non è sorta dal nulla, ma è stato il frutto di un lavoro precedente come sottosegretario con delega ai servizi segreti. Tra i politici nostrani, probabilmente quello con più credenziali dal punto di vista dell’esperienza, una persona che non può che avere una conoscenza precisa degli affari interni del nostro paese.

Alcune sue decisioni e alcune sue mosse politiche, attuate proprio all’interno del mandato di ministro dell’interno non possono che, per deduzione, fare pensare che ci sono alla base dei gravi presupposti che hanno generato una determinata spinta.

Parliamo prima di tutto di queste iniziative. Secondo molti politologi, gli accordi che Minniti ha firmato sulla politica inerente alla migrazione dei libici sarebbero molto svilenti per il nostro paese.

Immigrazione e manipolazione: ruolo dei politici e dei media

Quando si parla di immigrazione e manipolazione non ci si riferisce  solo agli accordi economici, ma anche al fatto che l’Italia abbia fornito delle navi in subappalto ai libici, delle milizie preposte al respingimento dei migranti.

Diciamo che l’Italia che spesso è stata considerata probabilmente uno degli Stati membri dell’Unione Europea che era più coinvolto nell’accoglimento dei migranti ad un certo punto sembra aver perso totalmente ogni interesse a manifestare la propria umanità.

È possibile anche ritenere questa sia una sorta di operazione politica volta a convincere gli elettori che sono contrari allo sbarco dei migranti, grazie al risultato di averne accolti un po’ di meno.

È vero, infatti, che soprattutto il centrosinistra ha da sempre questa patata bollente in mano, che penalizza questa ala politica soprattutto a livello di sondaggi.

Le persone che, invece, cercano di manifestare umanità e aprire le frontiere per accogliere i migranti non ritengono che essi costituiscano un problema per gli italiani, ma anzi una risorsa sia dal punto di vista demografico che dal punto di vista economico.

C’è anche il problema della clandestinità: in molti sono preoccupati che i migranti non regolari possono delinquere indisturbati, andando a turbare le vite regolari dei cittadini.

Altre persone, invece, ritengono che il fenomeno della delinquenza sia più un fenomeno propagandistico veicolato dai media per degli interessi specifici e che non trovi un reale riscontro nella realtà.

Quanto incidono le politiche del paese sulla questione dei migranti

Come viene percepita la questione dei migranti dall’opinione pubblica

A volte però è bene restringere il campo di indagine ed è bene farlo soprattutto per quanto riguarda la questione dei migranti. Perché si tratta di persone, di vite umane che vengono messe sul piatto della bilancia e vengono trattate come un numero che può cambiare le sorti elettorali quando in realtà si tratta di individui che possono perdere la vita a causa di politiche sull’immigrazione che poi si rivelano sbagliate.

A volte è veramente difficile risalire alla verità, perché una certa dose di cinismo apre gli occhi ma quando il cinismo troppo si può tendere a dare una lettura negativa della realtà: potrebbe essere peggiore di com’è?

Quello che è certo è che i movimenti antifascisti del paese si sono mossi, chiaramente, per testimoniare il proprio disappunto attraverso l’organizzazione di una manifestazione antifascista. È stato il sindaco di Macerata a chiedere alla Cgil, all’Arci e all’ANPI chiarimenti.

Anche Minniti, in questa occasione si è posto al fianco del sindaco come  mosso da un senso di responsabilità tale da esporlo in prima persona. Si è detto favorevole a muovere un divieto diretto a questo genere di manifestazione.

Il resto della politica ha cercato di minimizzare questo atteggiamento, volto a dissipare il rumore che stava cominciando a levarsi da parte di chi è vigile rispetto alle questioni umanitarie.

I maggiori esponenti politici, da Salvini a Renzi, non hanno preso posizione così netta, hanno minimizzato ognuno in maniera differente ma con il palese intento di non risultare minimamente decisivi.

Diciamo che anche i mass-media, che spesso non possono dimostrare di essere svincolati da simpatie politiche, non hanno favorito la divulgazione di notizie che potessero andare a sollevare la preoccupazione.

Conclusioni

In definitiva diciamo che purtroppo, una serie di forze in campo che sono del tutto interessate a giochi di potere che dovrebbero trovare meno spazio, non ha interesse a sensibilizzare, le persone rispetto a un tema quanto mai caldo.

Anzi, il fatto che le persone possano assistere alla fine atroce, che spesso fanno i migranti, mettendoci sempre più distacco, il distacco del telespettatore, fa gioco alla maggior parte dei politici.

I quali sono, in verità, preoccupati che la coscienza collettiva abbia ancora la facoltà di smuoversi davanti a determinate immagini.

Sono molti coloro che però mantengono uno sguardo critico e che intravedono dei semi di fascismo latente che, in qualche modo, sembrano continuare a germinare di nascosto all’interno dell’ombra del paese Italia.

Bisognerebbe avere tutti l’interesse di stanare il mostro, perché sarebbe un favore che facciamo a noi stessi in primis, ancora prima che ai migranti i quali al momento sono colpiti in maniera diretta, come un vero e proprio capro espiatorio.

Perché a trascurare una situazione di questo tipo e a fingere di non vedere come tutti facciano la gara per lavarsene le mani anzi per cavalcare l’indifferenza, non possiamo che rimetterci e rischiare ogni giorno sempre di più.

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