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Hans Kelsen: Un pioniere del pensiero giuridico contemporaneo

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Ignazio Taormina

Hans Kelsen è stato uno dei più grandi giuristi del XX secolo, con un impatto significativo sulla teoria e la pratica del diritto. Nato a Praga nel 1881, Questi ha dedicato la sua vita allo studio e all’insegnamento del diritto, sviluppando idee innovative che hanno influenzato la giurisprudenza moderna. Il suo lavoro ha suscitato dibattiti e discussioni accese nel campo del diritto e della filosofia, e la sua eredità continua a essere rilevante ancora oggi.

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Hans Kelsen e la “Teoria pura del dritto”

Una delle sue opere più conosciute è “Teoria pura del diritto”, pubblicata per la prima volta nel 1934. In questo libro, Kelsen ha sviluppato una visione rivoluzionaria del diritto come sistema normativo autonomo, separato dalla morale, dalla politica e dalla religione. Secondo Kelsen, il diritto è un sistema di norme che regolano il comportamento umano e che derivano da una norma fondamentale, la cosiddetta “Grundnorm”. Questa idea ha sfidato l’idea tradizionale del diritto come emanazione della volontà divina o come riflesso dei valori morali della società.

La teoria di Kelsen ha avuto un impatto significativo sulla comprensione del diritto positivo e sulla separazione tra diritto e morale. Secondo Kelsen, il diritto positivo è l’unico oggetto di studio della scienza giuridica, e il giurista dovrebbe evitare di includere considerazioni morali o politiche nella sua analisi del diritto. Questa idea ha sollevato polemiche e dibattiti, poiché molti giuristi ritenevano che il diritto dovesse essere basato su valori morali o politici.

“Piramide delle norme” un altro dei capisaldi del pensiero di Hans Kelsen

Un altro concetto chiave nella teoria di Kelsen è la “piramide delle norme”. Secondo il ceco, il diritto è composto da una serie di norme che formano una struttura gerarchica, con una norma superiore che deriva da una norma inferiore. Questa gerarchia di norme crea un sistema di leggi interconnesse che possono essere studiate in modo indipendente dalla loro origine o dal loro contenuto materiale. Questo approccio formale allo studio del diritto ha permesso a Kelsen di sviluppare una teoria del diritto che era indipendente dai suoi contenuti concreti e che poteva essere applicata a qualsiasi sistema giuridico.

Tuttavia, la teoria del giurista ha anche suscitato critiche e dibattiti. Alcuni hanno sostenuto che la sua visione formalistica del diritto è troppo astratta e che non tiene conto delle realtà sociali e politiche in cui il diritto è applicato. Altri hanno contestato la sua separazione tra diritto e morale, sostenendo che i valori morali e politici sono parte integrante del diritto e non possono essere esclusi dalla sua analisi.

Tante critiche all’operato di Hans Kelsen

Nonostante le critiche, l’opera di Kelsen ha avuto un impatto significativo sulla giurisprudenza contemporanea. La sua teoria ha influenzato numerosi giuristi e studiosi di tutto il mondo, ed è stata utilizzata come base per lo sviluppo di diverse teorie giuridiche moderne. Ad esempio, molti studiosi hanno sviluppato teorie della normatività e della positività del diritto basandosi sul lavoro del giurista. Inoltre, la sua visione del diritto come sistema normativo autonomo ha influenzato la comprensione del diritto internazionale e del diritto costituzionale, contribuendo alla formazione del concetto di “costituzionalismo”.

Impegnato in tante questioni legali importanti, in tutta Europa

Kelsen ha anche svolto un ruolo attivo nella sua vita professionale, essendo stato coinvolto in importanti questioni legali e politiche del suo tempo. Dopo una lunga carriera accademica in diversi paesi europei, tra cui Austria, Germania e Svizzera, il giurista nato a Praga sarà quindi costretto a lasciare l’Europa a causa dell’ascesa del nazismo. Si trasferirà negli Stati Uniti, dove continuerà a insegnare e a scrivere sul diritto internazionale e sulla teoria del diritto. Nel corso della sua vita, Kelsen ha anche lavorato come consulente legale per organizzazioni internazionali come la Società delle Nazioni e l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Tante sfide nel suo percorso di vita, ma ha lasciato una impronta indelebile

Nonostante le numerose sfide che ha affrontato durante la sua vita, Kelsen ha lasciato un’impronta duratura nel campo del pensiero giuridico. La sua teoria del diritto come sistema normativo autonomo e la sua concezione della “piramide delle norme” hanno aperto nuove prospettive nella comprensione del diritto e nella sua interpretazione. La sua visione formale del diritto ha contribuito a separare il diritto dalla morale e dalla politica, aprendo la strada a un approccio scientifico e oggettivo all’analisi giuridica.

Tuttavia, la teoria di Kelsen ha anche sollevato questioni e dibattiti, e molte critiche sono state rivolte alla sua visione astratta e formale del diritto. Alcuni ritengono che la sua teoria non tenga sufficientemente conto del contesto sociale e politico in cui il diritto è applicato, e che ignori l’importanza dei valori morali e politici nella formazione del diritto stesso.

Criticato molto, ma la sua attività nel campo del diritto e del pensiero giuridico rimarrà sempre un punto di riferimento

Nonostante queste critiche, l’eredità di Hans Kelsen nel campo del pensiero giuridico rimane significativa. La sua opera ha aperto nuove vie di ricerca e ha influenzato numerose teorie e approcci giuridici moderni. La sua visione del diritto come sistema normativo autonomo ha stimolato il dibattito accademico e ha contribuito a una comprensione più approfondita della natura del diritto. L’opera di Hans Kelsen continua ad essere studiata e discussa dai giuristi di tutto il mondo, dimostrando l’importanza e la rilevanza del suo contributo al pensiero giuridico contemporaneo.

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