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Niente rimborso dall’Agenzia delle Entrate: ecco chi rischia di perdere soldi nel modello 730

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Giacomo Mazzarella

Il modello 730 è il principale strumento di dichiarazione dei redditi usato dai contribuenti italiani. La dichiarazione dei redditi si presenta per pagare l’IRPEF e le relative addizionali. Infatti con il modello 730 si pagano le imposte sui redditi prodotti nell’anno precedente. Una sorta di dichiarazione a conguaglio.

Perché il contribuente che ha già versato l’IRPEF nel 2023, adesso è chiamato a dichiarare i redditi per consentire all’Agenzia delle Entrate di completare l’operazione con conguagli a debito o a credito. Perché non è raro che ci siano contribuenti che nell’anno precedente si trovano ad aver pagato imposte in eccedenza. Questo soprattutto per via delle detrazioni fiscali. Infatti, un contribuente può scaricare dal reddito delle spese detraibili, come per esempio le spese sanitarie. Ma bisogna prestare attenzione. Perché niente rimborso dall’Agenzia delle Entrate se il contribuente non fa le cose come devono essere fatte.

Le detrazioni delle spese sanitarie

Acquisto di farmaci, oppure analisi e visite specialistiche, o ancora interventi odontoiatrici o oculistici. Sono queste le spese sanitarie che un contribuente può scaricare dal reddito ogni anno. E può recuperare il 19% di quanto speso. Ma solo per la parte eccedente la cosiddetta franchigia. Infatti, per le spese sanitarie c’è il vincolo dei primi 129,11 euro su cui non c’è diritto alla detrazione. Chi ha spese che non arrivano a 129,11 euro non può recuperare nulla e quindi è inutile inserirle. La detrazione al 19% si ottiene quindi solo sulla parte eccedente la franchigia. Chi ha speso 200 euro nel 2023, può recuperare così solo il 19% di 70,89 euro, così come chi ha speso 300 euro può recuperare il 19% solo di 170,89 euro.

Niente rimborso dall’Agenzia delle Entrate o rimborso a rate, ecco come

Ricapitolando, ci sono casi in cui un contribuente non può recuperare tutte le spese perché molte detrazioni, comprese le sanitarie, hanno limiti e franchigie. Un altro fattore da considerare è la capienza fiscale. Chi non ha versato IRPEF a sufficienza non può recuperare tutte le detrazioni spettanti. Ma per le spese sanitarie esiste la possibilità di spalmare le detrazioni in più anni di modello 730. Una salvaguardia per chi non ha la capienza fiscale per recuperare tutto. Ma solo se le spese sanitarie superano la soglia di 15.493,71 euro nel 2023. In questo caso le spese vanno divise in 4 e portate in detrazione in 4 anni di dichiarazioni reddituali consecutive. Chi ha sostenuto spese per 15.500 euro, porta in detrazione ogni anno, al netto della franchigia, circa 3.843 euro all’anno. Finendo con il recuperare circa 730 euro all’anno per le spese sanitarie.

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