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Addio pensioni basse: mai più sotto 660 euro, ecco chi può

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Giacomo Mazzarella

Da un lato ci sono pensioni troppo basse prese da molti cittadini. Talmente basse da non arrivare a 500 euro al mese. E poi ci sono strumenti e misure che, se ben usate, possono permettere a molti pensionati di prendere di più.

Nel 2024 addio pensioni basse, mai più sotto 660 euro al mese. Perché questa cifra? Perché equivale al milione delle vecchie lire. E come tutti sanno esiste una prestazione che si chiama “incremento al milione”.

Addio pensioni basse, mai più sotto 660 euro, perché?

Tutto parte da un vecchio provvedimento di un vecchio Governo Berlusconi. L’incremento al milione è una misura che è stata introdotta nel 2002 con l’articolo 38 della Legge 448 del 2001. Con quel provvedimento venne consentito ai pensionati over 70 con assegni inferiori alla soglia minima, di arrivare a prendere un trattamento pari al milione di vecchie lire. Oggi come scritto in premessa, si parla di un incremento a 660 euro al mese. Una vera manna dal cielo per pensionati che prendono cifre più basse. E si tratta delle generalità dei pensionati, perché la maggiorazione sociale viene riconosciuta ai titolari di trattamenti previdenziali a qualsiasi titolo erogati dall’INPS. Quindi titolari di trattamenti provenienti dall’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), dai fondi sostitutivi ed esclusivi della stessa AGO. La maggiorazione può essere appannaggio anche di titolari di prestazioni per i superstiti. Inoltre, maggiorazione fruibile anche per chi percepisce trattamenti assistenziali quali sono l’assegno o la pensione sociale o le prestazioni per invalidi.

Limiti, regole e requisiti per la maggiorazione sociale

Qualcosa da dire però riguarda l’età a partire dalla quale si può prendere la maggiorazione. Perché anche se si parte da una età non inferiore a 70 anni, ci sono delle salvaguardie per i meno anziani. Infatti, si può partire dai 65 anni come limite minimo per godere dell’incremento al milione. Ogni 5 anni di contributi previdenziali versati c’è il taglio di un anni rispetto ai 70 anni di età già citati. Pertanto, per chi ha 25 o più anni di contributi versati ecco che la maggiorazione può diventare fruibile a partire dai 65 anni. Addio pensioni basse, mai più sotto 660 euro quindi per chi si trova nelle condizioni prima descritte. La prestazione è assoggettata a limiti reddituali stringenti. Infatti, gli interessati non dovranno superare 9.555,65 euro di reddito per il single, o 16.502,98 per i coniugati. La maggiorazione se viene assegnata al titolare di una delle prestazioni di cui parlavamo prima, vale per 13 mensilità. La maggiorazione è godibile anche per la tredicesima di dicembre.

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